METRO – Il razzismo? Partiamo dalla ragione
In epoca di “buu razzisti” negli stadi, se capita di parlare di colore della pelle coi giovani consiglierei di partire in primo luogo dalla ragione: la diversità, in natura, è una forza non una debolezza. Da che mondo è mondo l’evoluzione ha scommesso sulla diversità per puntare sulla sopravvivenza. Essere assolutamente identici, perfettamente sovrapponibili, significa favorire e moltiplicare le nostre fragilità. Uomini, quindi, assolutamente identici nella loro umanità e dignità, ma che siano di razze diverse per colore della pelle, altezza, taglio degli occhi, peso, capigliatura, hanno maggiori probabilità di sopravvivere. La diversità è un vantaggio: significa capacità di adattamento, maggiore forza, più capacità di vittoria. Il razzismo dunque oltre che una crudeltà morale è una sciocchezza e un non senso anche dal punto di vista scientifico, darwiniano. Inoltre, dopo questa considerazione, c’è da aggiungere che l’uomo è un essere in relazione. Ci conosciamo solo incontrando l’altro. Nelle favole, la foresta, parola che ha la medesima radice di forestiero e cioè di straniero, è il luogo da attraversare per conoscersi e diventare adulti. L’altro fa paura ma è l’interlocutore obbligatorio per strutturare un’identità solida e certa. Rifiutare il diverso, ritenendolo inferiore, non è un atto di forza ma di paura ed essenzialmente significa non riuscire a guardarsi allo specchio.
Tratto da METRO