Blog / Luciano Sesta | 01 Novembre 2019

Le Lettere di Luciano Sesta – L’antisemitismo e i don Chisciotte della politica italiana

Quando il nemico è piccolo, lo si sa, la nostra lotta è ridicola. Per renderla solenne e gloriosa, il primo passo è la mitizzazione del nemico. Ecco allora trasformati dei mediocri deputati di destra in feroci e sanguinari antisemiti, come don Chisciotte con i saraceni ormai sconfitti.

Certo, non si può escludere che alcuni deputati di destra siano personalmente razzisti. Ma da qui a dire che la destra, in blocco, ha strizzato l’occhio alle frange estremiste e xenofobe presenti nel nostro paese, ce ne vuole. Del resto, se la scelta della destra fosse stata dettata veramente da antisemitismo, perché l’astensione e non il voto contrario?

È dunque evidente che, nel contesto in cui è avvenuta, la scelta di astenersi – certamente discutibile – sia stata motivata non già dall’antisemitismo, ma da tatticismo parlamentare e da una polemica contro i propri avversari politici. Lo dimostra il fatto, molto frequente in casi simili, che lo stesso provvedimento che ci si è astenuti dal votare quando si era all’opposizione, viene poi proposto, quasi identico, quando si va al governo. È l’infantilismo politico che conosciamo: se lo fai tu fa schifo, se lo faccio io è ok.

I tanti don Chisciotte che intervengono in queste ore sono troppo presi dalla loro lotta immaginaria per avvedersene: è proprio perché la lotta all’antisemitismo è un valore scontato e non c’è alcun rigurgito naziskin dietro l’angolo che la destra si è potuta permettere il giochino. E allora basta, per favore, con il mantra dell’antisemitismo e del fascismo di ritorno. Combattiamolo lì dove si presenta realmente, ma non vediamolo ovunque, per evitare che, quando si presenta davvero, nessuno, ormai assuefatto, lo riconosca.

Luciano Sesta, sposato e padre di quattro bambini, è docente di Storia e Filosofia nei Licei Statali Insegna Antropologia filosofica e bioetica all’Università di Palermo, ed è stato membro dell’Ufficio della Pastorale della Cultura dell’Arcidiocesi di Palermo. Ha pubblicato numerosi saggi nell’ambito della teologia morale, della bioetica e dell’etica

 

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