Agi – La lezione di economia che arriva dagli indios in Vaticano
Il Sinodo Amazzonico, portando la periferia in Vaticano, cioè portando le periferie del mondo al centro politico della Chiesa, sta ancora una volta ricordando al cristianesimo che l’unica sua possibilità di esistere è quella di essere una religione contaminata e impura.
“In principio era il Logos” sono le prime parole con cui inizia il Vangelo di Giovanni, e significano che la “contaminazione” del cristianesimo con le culture che incontrava duemila anni fa era così radicale da indurre Giovanni, il discepolo prediletto da Cristo, a chiamare il Figlio di Maria, non Gesù ma Verbo e, perfino, “Logos”, ovvero “parola”: addirittura “parola” che appartiene al “discorso” della Grecia, quello della filosofia della Grecia antica.
E non era solo una contaminazione che riguardasse i modi di dire, visto che l’incontro con la cultura greca è stato quello che permise al cristianesimo di definire la propria dottrina. Utilizzando – e cambiando in parte – i concetti greci di sostanza e di accidente, di persona e di ipostasi, la Chiesa di allora definì i propri principali dogmi: chi fosse Gesù Cristo, come potesse essere una sola Persona che unisse in sé la natura umana e quella divina, perché e come Maria fosse madre non solo del Gesù storico ma anche e perfino Madre di Dio. Attraverso la mediazione cristiana, questi concetti furono poi alla base della civiltà occidentale, e nacque la persona con i suoi diritti.
Chi, vedendo degli indios camminare dentro San Pietro o incoronare il Papa con le loro decorazioni, pensasse solo ad un folklore più o meno fuori luogo, non capirebbe che questo Sinodo sta tentando rispetto al cristianesimo cattolico un’operazione simile, per portata, a quella avvenuta duemila anni fa con Platone ed Aristotele.
Chi ha scherzato sui copricapi pennuti e multicolori degli indios ha dovuto ascoltare il rimprovero di Papa Francesco che ha detto loro: “Che differenza c’è tra le piume sulla testa e i copricapi che usano gli officiali dei nostri dicasteri?”
L’inculturazione che l’Amazzonia sta operando verso di noi, poiché riguarda in primo luogo l’ambiente e l’ecologia, è innanzitutto di tipo economico. Greta e il movimento giovanile del Fridays For Future stanno chiedendo alla politica di operare delle scelte affinché si possa passare da un’economia dell’accumulo a un’economia della sussistenza: la sussistenza del pianeta e, in esso, la sussistenza della specie umana.
L’economia dell’accumulo non sa governare il limite, esagera le produzioni, non ha un rapporto vivo con la natura. Il Sinodo Amazzonico chiede di cambiare la dimensione in cui la relazione non viene mantenuta, custodita e coltivata ma serve per unicamente per accumulare esperienze e sensazioni. Dal Sinodo nascerà un nuovo modo di pensare economico, quello che, come primo step, verrà studiato a marzo ad Assisi con il convegno “L’economia di Francesco”: perché se l’economia dell’accumulazione è quella che ci ha condotti a questo punto disastroso è imprescindibile cercare di studiare un altro paradigma.
Tratto da Agi