Blog / Irene / Lettere | 14 Ottobre 2019

Le Lettere di Irene – La fine degli Americani in Siria e la svolta turca

In principio fu il 2011 con quel “Dottore, ora tocca a te” scritto da studenti di liceo su di un muro a Damasco e quelle manifestazioni sono finite con otto milioni di profughi, 450.000 morti accertati- altre stime parlano di quasi 1.000.000 – di cui il 60% sono civili.  Ma come è stato possibile tutto questo?

Bisogna partire dal principio. Nel 1963 il Partito Baath, fondato dal cristiano Michel Aflaq prende il potere. La componente di sinistra, appoggiata dall’Urss nel 1971 scalza la componente di destra e Hafez al Assad, un alawita di trentasei anni diventa Presidente della Repubblica Araba Siriana.

Hafez mantiene il potere con pugno di ferro-si pensi al massacro di Hama – fino al 2001, quando diventa Presidente il figlio più piccolo e forse più incapace, Bashar che studia medicina a Londra. Fa promesse che non mantiene e rischia anche di tagliuzzare la politica estera che il padre aveva minuziosamente diretto.  Tutto fino al 2011, quando la spinta delle primavere arabe è così forte da spazzare la facciata di presidente autoritario ma bonario, con tanto di sparizioni e torture che vengono a galla.

Si forma il FSA(Free Syrian Army)che viene appoggiato da tutte le potenze occidentali, tranne Usa ed Israele, preoccupati dalla componente filo islamista che dal 2015 ad oggi è sempre più presente nelle brigate, composte al 35-40% anche da non siriani. Dopo la creazione dell’ISIS, chiamato in arabo Daesh, come dispregiativo, il Pkk e Ypg(gruppi curdi indipendentisti)e una parte di cristiano-assiri, oppositori del regime siriano, decidono di uscire dal FSA e combattere soprattutto  per la creazione di un piccolo Statarello. Approfittando di questa divisione nell’opposizione, Assad riesce a rafforzarsi aiutato da Iran e Russia ed oggi Cina, riconquistando Homs, Aleppo e Ghuta. I curdi, che ormai hanno scelto di perseguire più la propria indipendenza che la lotta al regime,  cacciano da Raqqa l’Isis e diventano gli eroi della guerra siriana per l’Occidente.

Tutto questo fino all’assalto di Erdogan all’enclave curda che egli giustifica con l’accusa(documentata)di terrorismo separatista. Peccato che invece di morire i presunti terroristi, muoiano soprattutto vecchi, donne e bambini.

La morale della favola è dunque un’opposizione che pensa ai suoi interessi particolari, un Presidente rimasto un bambino che non vuole lasciare il suo giocattolo, le potenze straniere come Russia, Turchia, Iran, Cina, Qatar, Arabia Saudita, Israele che pensano di mangiare la Siria ed in mezzo la sofferenza di milioni di persone, strette tra l’orrore di una dittatura brutale e le bombe umanitarie di un’opposizione non meno feroce del tiranno “adultescente”. E quando parlo di opposizione mi riferisco sia al FSA che ai curdi, anche loro vendicativi e sanguinari.

Inoltre i veri perdenti sono gli Usa, che somigliano troppo all’Urss in decadenza, che non al Gigante Reaganiano che sconfisse l’Asse del Male sovietico e parasovietico. Lasciando fare pulizia etnica al “Sultano” turco e rafforzando il Dragone Cinese che ormai comanda anche in Meriodiente, l’America di Trump rivive un nuovo Vietnam. E chissà che tra venti o trenta anni non sarà scalzata anche sul piano economico e sociale.

La Rivoluzione  del 2011, pacifica e democratica, può vivere solo cosi:

  • Con la fine dell’islamismo radicale
  • Con il ritiro turco dall’enclave curda
  • Con la partenza di tutti i contingenti militari, siano essi pro o contro il regime
  • Con la fine del governo di al Assad
  • Con la creazione di un Comitato che vada dai Fratelli Musulmani ai cristiano assiri per la Salvezza Nazionale.

Preghiamo se siamo credenti di vedere questo giorno.

 

A cura di Irene Agovino

Irene Agovino è nata il 27-09-1989 a Napoli. Di tendenze marxiste, volontaria della Comunità di Sant’Egidio ed educatrice dehoniana, per anni ha seguito il cammino di Padre Antonio Maione presso l’associazione La Mano sulla Roccia. Docente di storia e filosofia, ha scritto per Progetto Gionata ed altri blog