Blog / Irene / Lettere | 29 Settembre 2019

Le Lettere di Irene – Io, prof: Il fascino discreto della lotta armata

Come molti docenti si sono fatti affascinare dal mitra lucidato

Il recente caso della professoressa Lavinia Flavia Cassaro, maestra elementare del torinese ha fatto indignare parecchio e comprensibilmente la maggioranza delle persone. La questione è non tanto sulle modalità, ma sulla professione: una professoressa non può incitare alla guerriglia urbana. Tantomeno, essendo comunista, contro dei proletari – anche se i proletari sembrano scomparsi- come  sono i poliziotti.

Ma la Storia ci insegna che vi sono molti “rivoluzionari” tra il corpo docente di ogni secolo e situazione geografica.

Come non ricordare l’apporto alla Carboneria di Goffredo Mameli – che oggi considereremmo un dinamitardo-senza la quale non si sarebbe fatta l’Unità? E l’esempio poi di Ben Gurion, fondatore dello Stato Israeliano è lampante; prima professore nelle colonie di lingua e cultura ebraica, poi uomo della lotta armata. Cosi come sappiamo che il fondatore dei Fratelli Musulmani insegnò inglese ad Al Azhar e poi religione islamica in una madrasa del Cairo.

Non meno violenta fu la scelta di Ulle Meinkof, maestra d’asilo, verso la fuoriuscita del legale Partito socialista tedesco nel mettere su le RAF(ROTE ARMEE FRAKTION)che tra 1969 e 1991 fecero nella Germania Ovest quasi 200 morti.

Se ci rifacciamo al caso italiano delle Br e di altre organizzazioni nere e rosse, notiamo che i professori o aspiranti tali sono molti. Supplente di francese e brigatista irregolare fu Annamaria Ludmann, morta in un conflitto a fuoco e a cui fu dedicata la colonna veronese dell’organizzazione primogenia o il caso di Barbara Balzerani, per un anno docente universitaria prima della clandestinità o ancora, Pierluigi Concutelli, neofascista che studiò educazione fisica, prima di tentare la carriera parlamentare e uccidere quelli che indagavano su di lui. Fino al caso di Federica Saraceni, figlia del parlamentare Luigi, che in seguito deciderà di diventare avvocato. Maestra d’asilo, dopo essere diventata di ruolo, Saraceni entrerà nelle Br come irregolare.

Nel 1969 fu addirittura creata una scuola, l’Ecole Hyperion, ufficialmente liceo di lingue, dove però guarda caso, molti dei professori risultavano latitanti o comunque collusi con la lotta armata, come Senzani, Moretti, Faranda e la stessa Meinkof, docente di tedesco lì fino al 1977.  E che dire poi della Sorbonne, che ha permesso a Negri di insegnare dal 1971 al 1979?

Persino molti camorristi, come Es17- nomignolo di Emanuele Sibilio- non si sono salvati con lo studio.

Chiariamo che non voglio fare apologia della tensione, né dire che è meglio essere ignoranti se sono questi i risultati. Anche vero che molti professori, come Miraglia, che era in Democrazia proletaria o Bachelet, oggi venerabile, furono uccisi o gambizzati dalle BR.  Ma l’equazione sei ignorante come una capra, finirai a prendere un mitra, è falsa quanto una banconota da 2 euro. La Storia, quella che questo Stato vorrebbe cancellare, parla chiaro.  Ed è una storia fatta di sangue, di morte, di polvere, di torture- il caso Peci- di omicidi. Se vogliamo continuare a pensare che un professore non sia in grado di prendere in mano una pistola e fare una strage, pensiamo male. Soprattutto se non ha incontrato la felicità che è il non pensare solo alla propria sconfitta.

A cura di Irene Agovino

Bibliografia

  1. Qut, Pietre miliari, Edizioni Arab Press, 2011, Milano
  2. Romani, Storia italiane delle Brigate Rosse, Mondadori, 2010, Milano
  3. Peci, io: l’infame- storia del pentitismo nella lotta armata,prefazione di Enrico Mentana, Controcorrente, 2009, Bari
  4. “Ecole Hyperion: se una scuola ha tutta la docenza nella lotta armata”, articolo di Irene Agovino sull’ Avantionline, dicembre 2017
  5. Es. 17 Documentario su Emanuele Sibilio, disponibile su youtube.
  6. Intervista a Carlos su Ecole Hyperion- Repubblica.it

Irene Agovino è nata il 27-09-1989 a Napoli. Di tendenze marxiste, volontaria della Comunità di Sant’Egidio ed educatrice dehoniana, per anni ha seguito il cammino di Padre Antonio Maione presso l’associazione La Mano sulla Roccia. Docente di storia e filosofia, ha scritto per Progetto Gionata ed altri blog