MIO Anno IV n. 33/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Meglio evitare inutili drammi
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro, recentemente mio nipote è tornato a casa con l’ennesimo tatuaggio. A parte il fatto che non si capisce cosa si sia fatto disegnare addosso, ho sentito che ci sono gravi rischi per la salute e che farsi i tatuaggi è costoso. Che consiglio potrei dare a mia nuora per il ragazzo? (Gioia, Verona)
Cara Gioia, non sarei così drammatico. I tatuaggi sono per i giovani elementi per riconoscere e costruire la propria identità annunciandola all’esterno con un che di spavaldo e trasgressivo. Una volta c’erano i capelli lunghi, poi ci sono stati i capelli colorati o rasati, adesso ci sono i tatuaggi. Non mi stupisco di questo. Certamente i ragazzi vanno responsabilizzati sia rispetto ai costi (che però non sono così eccessivi) che rispetto ai rischi per la salute. Per quanto riguarda il primo aspetto basta curare che siano loro stessi a pagarseli: i giovani devono imparare che non tutto è dovuto e che se desiderano un tatuaggio devono risparmiare da qualche altra parte per ottenerlo. In questo modo non sarebbe un capriccio ma appunto il frutto di un impegno, della svolgimento di una mansione. Circa la salute, non sono rischi così gravi. Forse basta loro mostrare qualche foto di Cristiano Ronaldo, che non ha tatuaggi perché dona spesso il sangue: è infatti quella la vera grande controindicazione. Quando Ronaldo si mostra con il torace nudo non pensiamo subito all’esibizionismo: è anche uno spot a favore della donazione del sangue, un’operazione che non costa nulla, aiuta molti e permette anche di avere le proprie analisi gratis.