Blog – Don Donato Piacentini: l’omelia di una cerimonia religiosa non è un post su Facebook
Nella settimana di Ferragosto, l’omelia di un parroco di provincia può diventare una notizia nazionale. Accade con don Donato Piacentini, parroco di Sora (Frosinone) durante l’omelia pronunciata in occasione della festa di san Rocco, patrono del paese. Esistono dei video, subito diventati virali, in cui don Donato dichiara: “Vanno a soccorrere persone che hanno telefonini o catenine e catene al collo e che dicono di venire dalle persecuzioni. Ma quali persecuzioni?”
Immediata la doverosa presa di distanza da parte del vescovo di Sora, che in una nota ufficiale fa scrivere:
“Nella ricorrenza della festa di s. Rocco il vescovo mons. Gerardo Antonazzo ha celebrato l’eucarestia in piazza s. Rocco, in Sora, davanti ad una gremita assemblea di fedeli. Nell’omelia il pastore della Diocesi (…) ha sottolineato come uno dei cardini fondamentali della vita di San Rocco è stata la scelta evangelica del “prima gli altri” per amore di Cristo povero e sofferente, presente negli appestati, contagiati, ammalati e moribondi che san Rocco ha abbracciato, servito, amato più di se stesso. La testimonianza di san Rocco incoraggia ancor più l’operato della nostra Chiesa, soprattutto attraverso la Caritas, sempre impegnata nell’accoglienza e nel servizio amorevole delle antiche e nuove forme di povertà. (…) Questa è la scelta pastorale che non potrà cambiare perché il cristiano obbedisce al Vangelo della Carità nei confronti di chiunque, senza distinzioni né esclusioni. Qualunque pensiero in senso contrario espresso da chiunque non esprime la volontà della Chiesa diocesana, e si deve addebitare esclusivamente a discutibili scelte personali di ogni singolo soggetto.”
Dopo questo intervento, don Donato ha fatto un mezzo passo indietro dichiarandosi pronto “se necessario” a porgere le proprie scuse.
Don Donato però, che aveva già manifestato su Facebook le proprie simpatie per Salvini arrivando a chiedere di avere il suo cellulare personale, pare non rendersi conto che al di là del contenuto, definito da Mons. Antonazzo “una discutibile scelta personale”, è sbagliato il metodo. L’omelia di un evento religioso infatti deve essere scevra da qualsiasi contenuto opinabile. Questi, se si ritiene, possono essere esposti in altre sedi: un post di Facebook, appunto. Ma non durante una cerimonia dove si indossano i paramenti sacri. Avviene altrimenti, come è avvenuto, che il popolo fedele, intervenuto per la devozione a San Rocco, si divida in fazioni opposte per questioni politiche.