Le Lettere di Luciano Sesta – La dittatura dei social e l’inganno di un paese in preda alla barbarie
Mentre arrivava questa Lettera ha iniziato a circolare anche l’agghiacciante foto degli interrogatori a Gabriel Christian Natale Hjorth da cui subito l’Arma ha preso le distanze Mentre nel frattempo il nostro Ministro definisce “buonisti” coloro che invocano semplicemente un giusto processo
Dando la tragica notizia, il Tg1 di qualche giorno fa ha menzionato, e fatto vedere, un agghiacciante commento Facebook di uno squilibrato sul carabiniere ucciso. Che cosa succede? Mi chiedo perché dare ulteriore visibilità a parole che non la meritano, uccidendo una seconda volta la vittima e, soprattutto, i suoi cari, costretti a vedere amplificato uno scempio di cui nessuno, e meno che mai la televisione pubblica, dovrebbe diventare complice.
Quello dei commenti di privati cittadini sui social sta diventando un serio problema di comunicazione pubblica e, direi, di percezione della realtà. I social stessi, e molti editoriali di importanti testate giornalistiche, sono colmi di commenti che, sconfortati, denunciano la regressione di un paese ormai “plasmato” da un governo razzista, di cui è insieme la tragica causa e l’inquietante effetto. In Italia, insomma, assorbita dalla politica aggressiva del leader della Lega, non ci sarebbe più una “società civile”, ma solo una massa di barbari. Può essere utile, al riguardo, una semplice riflessione, non generica, ma con qualche dato numerico alla mano.
Oltre 30 milioni gli utenti Facebook in Italia, su una popolazione di 60 milioni. La metà, dunque. Di questa metà, quelli che rilasciano commenti disumani sulle tragedie dei migranti – o del carabiniere ucciso ieri – potrebbero essere, nella peggiore delle ipotesi, un’ulteriore metà, dunque 15 milioni.
Anche in questa (improbabile) ipotesi, perché lasciarsi ingenuamente stregare dalla cattiveria ad effetto di 1/4 della popolazione italiana, continuando a scrivere e a ragionare come se l’Italia, tutta intera, fosse ricaduta indietro nella barbarie? Perché dare questa immeritata soddisfazione a minoranze rumorose e volgari, togliendo spazio e visibilità alle maggioranze silenziose fatte di persone che, pur avendo idee morali e politiche diverse, sono però accomunate da ragionevolezza e buon senso?
Ho l’impressione che stia scattando in molti di noi una sindrome da “élite illuminata”, che induce a trasformare in maggioranza degli “italiani” le minoranze di idioti che estremizzano il male che vogliamo combattere.
Credo sia pericoloso. Facebook sta creando una deformazione prospettica, che induce ad attribuire all’italiano “medio” ciò che è solo estremismo di alcuni. Vigilanza critica, anche in questo!