METRO – Quando il figlio è in vacanza (lontano)
Per molti adolescenti l’arrivo delle vacanze coincide con i primi viaggi lontani dalla famiglia, ovvero con i primi tentativi di autonomia. È una tappa essenziale della loro crescita ma è anche, per i genitori, un momento di verifica sulla qualità del rapporto con i figli. Dai tempi di Odisseo, il viaggio è il percorso indispensabile per tornare a casa, per rafforzare cioè l’identità sia dei grandi che dei piccoli.
Un viaggio con gli amici non significa solo essere liberi: vuol dire anche poter sperimentare le prime forme reali di responsabilità imparando a gestire del denaro in proprio e a governare le pressioni derivanti dal gruppo di amici, alcune delle quali potrebbero anche non essere sempre positive. È, per loro, il momento di imparare a divertirsi dandosi con consapevolezza dei limiti.
Servono le raccomandazioni? Forse solo una, chiara e semplice, è molto importante: dopo averne discusso con loro, decidiamo il budget della vacanza e non deroghiamo. “Se finisci i soldi prima del tempo, la tua vacanza è finita”: questa, più o meno, è la frase da ripetere. Lasciar partire i figli con un credito pressoché illimitato è metterli nella menzogna perché la vita non è così. Siamo diventati adulti perché la vita ci ha insegnato la responsabilità a suon di ceffoni e quello dei soldi che finivano è stato forse quello più rude ma anche più sano. Non risparmiamolo ai nostri figli.
Tratto da METRO