MIO Anno IV n. 27/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Gli altri sono un tesoro
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro,
l’altro giorno ho letto su Facebook che a Milano, la mia città, un signore povero passa parte delle sue giornate a fermare le persone affinché gli raccontino le loro storie d’amore. E lui, pare, se le scriva e le conservi e che sia felice così. Mi pare una cosa meravigliosa. È bellissimo che una persona che ha poco si senta ricco dell’amore degli altri e penso che questa storia sia un po’ una speranza per tutti. Scusi, ma questa volta non c’è nessuna domanda ma solo voglia di condividere (Renato, Bari)
Caro Renato, penso che la testimonianza che porti sia meravigliosa e sono felice che tu l’abbia voluta condividere con noi e con la nostra rubrica. Nella città della moda e della finanza spicca questa storia di un uomo che ha fatto un patrimonio non con il denaro ma con delle storie d’amore, e che usi questo tesoro non solo per sé ma anche gli altri. Mi piace pensare che questi racconti siano anche serviti a qualcuno per ricucire rapporti logori e dolorosi o anche a donare e ritrovare speranza in momenti di difficoltà. A volte noi preti dobbiamo aiutare la gente a pensare alle cose veramente importanti e in genere per farlo noi parliamo della morte, del giudizio, dell’inferno, del paradiso e del purgatorio. Sono argomenti classici e importanti però, quelli trovati da questo signore, senza essere in contrapposizione con gli altri, mi sembrano nuovi e veramente bellissimi. Si pensa a ciò che è essenziale non immaginando scenari apocalittici, come quelli dopo le guerre nucleari che spazzano via tutto, ma considerando ciò che veramente tiene in piedi il mondo.