Le Lettere di Nicola Sparvieri – Dalla Russia con stupore
Insieme a due amici e colleghi sono stato invitato dalla Università RUDN di Mosca a tenere una Highlight Lecture sulle “Applicazioni Spaziali dei Superconduttori ad alta Tc” al Secondo Congresso IAA-AAS SciTech Forum 2019 sponsorizzato dall’Accademia Internazionale di Astronautica (IAA) e dall’American Astronomical Society (AAS).
Questo mi ha dato modo di visitare Mosca per una settimana e di avere un assaggio dello stile di vita dei moscoviti a 40 anni dalla caduta del muro di Berlino.
Devo premettere che sono arrivato in Russia per la prima volta nella mia vita e che, fin dai tempi del Liceo, ho avuto una sincera ammirazione per il popolo russo di cui ammiravo la letteratura, in primis Pasternak e il suo Dottor Zivago di cui avevo visto lo stupendo film con Omar Sharif e Julie Christie e poi i giocatori di scacchi migliori del mondo e la incredibile scuola di Matematica e Fisica di Kolmogorov e Landau. Inoltre la mia generazione si è nutrita per anni di libri a prezzi stracciati offerti dalla Associazione Italia-URSS con l’endorsment della Editori Riuniti.
Il crollo improvviso e, tutto sommato, non troppo violento dell’impero sovietico ha evidentemente lasciato un vuoto quasi istantaneo che ha fatto passare dalla rigidità dello stile di vita imposto dal comunismo a una “libertà” che ha subito riempito la repentina assenza di valori con un capitalismo, e associato consumismo, del tutto sfrenato e incontrollabile. I magazzini GUM di Mosca, accanto alla Piazza Rossa e estesi parallelamente ad essa per ben 500 metri, offrono uno spettacolo in fondo triste. In essi possiamo trovare principalmente la replica delle vetrine di Via Condotti o di Via Montenapoleone o degli Champ-Elysee. Abiti griffati, profumi e gusto in stile occidentale hanno preso il posto di un luogo che, durante i 70 anni di regime comunista, erano magazzini popolari destinati a una popolazione desiderosa di un po’ di superfluo che gli era costantemente negato. Tutto questo manda un messaggio chiaro da parte della gente russa: “per troppo tempo siamo stati forzatamente contenuti da una dittatura ma noi siamo ricchi almeno quanto voi occidentali e ci riconosciamo nel vostro capitalismo e sul quale campo noi possiamo battervi”. In effetti non ho mai visto una concentrazione simile di enormi e costosissimi SUV come nelle strade di Mosca. Gli autisti guidano come pazzi e con grande aggressività e il traffico è enorme e spaventoso nonostante la efficiente metropolitana.
Passeggiando per strada o all’Università si può vedere la gente che passa. È un popolo multietnico con stranieri prevalentemente provenienti dall’Africa o dall’Asia sud-orientale. Questo fa ricordare che Mosca è stata ed è la capitale anche di una miriade di Stati Satelliti che inviano la loro futura classe dirigente a formarsi nelle Università moscovite. La popolazione russa appare con le sue fattezze affascinanti e bellissime. I giovani sono pieni di fascino, fuori e dentro, esprimendo quel loro desiderio di emergere e partecipare a una vita finalmente libera nella quale si devono fare strada in una assoluta confusione.
Il centro storico di Mosca è bellissimo, pulito e in ordine, e trasmette benissimo gli antichi fasti sia degli Zar che del regime comunista. Dal giro in battello sulla Moskova si vede benissimo una città viva e affascinante con l’immenso Parco Gorkij e con i palazzi del regime ben visibili e le rinnovate e pittoresche Cattedrali Ortodosse che fanno presente ancora una spiritualità strozzata negli ultimi 70 anni e quasi completamente assente.
Nicola Sparvieri (Roma, 1959), sposato, nove figli, vive e lavora a Roma. Laurea in Fisica. Per interesse ed esperienze personali segue le vicende del cattolicesimo nelle sue relazioni con la Scienza e la Società. Ha un blog