METRO – Perché, per il successo, serve “spendersi”
Sacrificarsi per ottenere qualcosa, serve: soprattutto nella generazione del “copia incolla”. Questa dimensione di sacrificio è probabilmente il segreto del grande successo che sta ottenendo la mini serie HBO, Chernobyl, la fiction dove si raccontano le vicende di eroi quotidiani che hanno combattuto a costo della vita per contenere una tragedia che è stata immane ma che sarebbe potuta essere infinitamente peggiore. Le mie affermazioni non sono il risultato di un’astratta “etica del lavoro” ma derivano dalla convinzione che sacrificarsi per un obiettivo sia la colonna vertebrale del rispetto per la propria identità e per la propria autonomia. Ciascuno di noi è chiamato ad essere protagonista della propria vita, il che significa essere fautori responsabili e liberi del proprio destino, ma per questo è necessario avere progetti e cimentarsi in essi. Solo così possiamo capire quello che possiamo fare, possiamo scoprire le nostre potenzialità.
I sogni non sono castelli in aria ma percorsi che devono poggiare su fondamenti reali. È importante avere questi capisaldi perché superare un ostacolo vero con le proprie forze, col sudore della propria fronte, rende consapevoli di quello che si è. In questo processo i giovani hanno bisogno di punti di riferimento e questa assenza è forse il vero motivo per cui tanti ragazzi si sacrificano poco: mancano gli adulti, non i giovani.
Tratto da METRO