Le Lettere di Alessandra Bialetti – Un amore che fa famiglia

Alessandra segnala al blog un articolo, introducendolo così:

L’omosessualità non fa notizia. Fa notizia un qualcosa che troppo spesso è difficile da capire ma ancor più da vivere. Fa notizia un amore che fa famiglia. Un amore che non si ferma davanti alle difficoltà, un amore che non cerca il figlio biologico a tutti i costi né il figlio “perfetto” senza problemi da gestire. Un amore che si fa casa, che si fa accoglienza, che apre le porte e allarga gli spazi di esistenza: non un figlio ma sei tutti insieme, sei paia di occhi che ti guardano e cercano solo accoglienza e calore. Legami non sono solo quelli biologici, quelli che ci ritroviamo nel Dna e che spesso è difficile gestire, sono quelli che nascono quando il bisogno di vicinanza, cura e accudimento unisce le persone in un unico cammino. Il fatto che i genitori adottivi siano persone omosessuali veramente passa in secondo piano se non ultimo. In primo piano c’è l’impegno e la responsabilità di accompagnare dei ragazzi a diventare uomini e donne con un bagaglio di amore e cura che curerà le loro ferite e li genererà al mondo una seconda volta. Un amore che fa famiglia. Senza se e senza ma.

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Una coppia gay in Pennsylvania, USA, ha adottato sei fratelli e sorelle che hanno trascorso quasi cinque anni in orfanotrofio visto che nessuna coppia etero li voleva perché non potevano essere separati.

Steve Anderson-McLean e Rob Anderson-McLean li hanno adottati dopo aver visto una storia simile in televisione in Good Morning America. I due papà hanno poi deciso di fare le proprie ricerche e hanno scoperto che molti gruppi di fratelli e sorelle invece sono separati in fase di adozione

Alla fine hanno trovato i fratelli e sorelle: Carlos, Guadalupe, Maria, Selena, Nasa e Max, che sono stati in orfanotrofio.

“Ci siamo innamorati immediatamente. È stato molto semplice farli sorridere”, ha dichiato Steve “Venivano da un brutto passato, una storia triste: avevano subito negligenza e abusi dai loro genitori naturali, è stato nell’autunno del 2017 che ai genitori hanno tolto la custodia”.

A Steve e Rob sono stati affidati i fratelli e sorelle lo scorso giugno 2018, e sono stati ufficialmente nominati come genitori dei bambini il 23 maggio 2019. “Il giudice ha chiesto, “Avete capito che da questo punto in avanti sono i vostri figli? Sono come i vostri figli biologici”. “Ovviamente lo sapevamo, ma quando ho alzato lo sguardo e ho visto tutti quegli occhi, è stato molto emozionante. Non avremmo mai immaginato di essere così fortunati da averne sei”.

Prima dell’adozione dei fratelli, Steve e Rob hanno cresciuto insieme due figli, Parker di 25 anni e Noah di 21 anni, nati da un precedente matrimonio. Ma la coppia si è resa conto che non avevano ancora finito di fare i genitori e ha deciso di prendere in considerazione l’adozione.

La coppia, che convive da 18 anni e poi si è sposata, ha condiviso questo giorno speciale sui social. Steve ha condiviso su Facebook lo scorso 23 maggio le loro foto con il giudice e i bambini e la figlia Lupe aveva un cartello che recitava: “Dopo 1.640 giorni di affidamento, famiglia Anderson-McLean. Giorno dell’adozione. 5-23-2019.

“Quindi è ufficiale! Questo è il primo di tanti”. Steve ha annunciato. “Vorremmo introdurre in ordine da sinistra a destra….. Carlos, Nasa, Lupe, Maria, Selena e Max Anderson-McLean!

É stato poco meno di un anno fa da quando la coppia ha conosciuto i bambini, ma è come se li conoscessero da anni.

“Li conosciamo da meno di un anno, ma allo stesso tempo, è come se i nostri legami emotivi ci fossero sempre stati”, ha detto. “Non ci sono regole su cosa può costituire una famiglia e sull’amore che condividiamo”. “

Tratto da Notizie LGBT 

Vivo e lavoro a Roma dove sono nata nel 1963. Laureata in Pedagogia sociale e consulente familiare, mi dedico al sostegno e alla formazione alla relazione di aiuto di educatori, insegnanti, animatori. Svolgo attività di consulenza a singoli, coppie, famiglie e particolarmente a persone omosessuali e lorogenitori e familiari offrendo il mio servizio presso diverse associazioni (Nuova Proposta, Rete Genitori Rainbow, Agedo). Credo fortemente nelle relazioni interpersonali, nell’ascolto attivo e profondo dell’essere umano animata dalla certezza che in ognuno vi siano tutte le risorse per arrivare alla propria realizzazione e che l’accoglienza della persona e del suo percorso di vita, sia la strada per costruire relazioni significative, inclusive e non giudicanti.