Blog / Papa Francesco | 29 Maggio 2019

Giovanni Paolo II – L’omelia pronunciata il 29 maggio 1988 (ordinazioni sacerdotali)

Il 29 maggio 1988 sono stato ordinato sacerdote da San Giovanni Paolo II. Questa mattina ho fatto la mia orazione leggendo l’omelia che pronunciò quel giorno a San Pietro e mi fa piacere condividerla con tutti. Grazie e, oggi soprattutto, pregate per me! Perché io, come dice qui il Papa, continui ad essere un prete innamorato del Vangelo e che non ha paura. 

1. “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Mt 28, 18).
Oggi Cristo pronuncia l’ultima parola della sua missione in terra.
Oggi egli pronuncia il nome del Dio vivente, che è: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Del Dio infinito, che, solo, abbraccia tutto.
“In lui infatti viviamo, ci muoviamo, ed esistiamo” (At 17, 28).
Il suo nome è: eternità.

Ed anche se il libro dell’Apocalisse proclama Dio come “Colui che è, che era e che viene” (Ap 1, 8), tuttavia queste parole sono una manifestazione del mistero di Dio riguardo a tutto ciò che trapassa, che è sottoposto al tempo. Infatti il suo nome proprio è: eternità.

Il suo nome è: amore.

L’amore significa insieme l’unione più perfetta. Dio è uno, l’unità solo a lui spetta, ed è unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’unità della Trinità. Nell’ambito delle creature a noi accessibili non siamo in grado di trovare il corrispondente a questa realtà, e di riconfermarla. E, in Dio, la perfetta unità è Trinità.

Proprio per questo egli è: amore.

Solo Dio, che è unità della Trinità, può essere Dio-amore.

Senza ciò potrebbe essere soltanto Dio-onnipotenza. Ma l’onnipotenza, che non è amore, non è neppure perfetta onnipotenza. E proprio di questa realtà Gesù Cristo ha convinto l’umanità mediante tutta la sua missione, quando, al termine di essa, dice agli apostoli: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra . . . ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 18-19) – cioè dice in pari tempo: immergete l’essere umano in Dio, che è amore. Introducetelo nel più profondo mistero dell’unità di Dio. Lo spirito umano deve maturare per l’incontro con questo mistero. La pienezza dell’Onnipotente è amore. Dio è amore. Vi ho fatto vedere la via che conduce a lui. Ho ispirato in voi lo Spirito Santo. Egli è diffuso nei vostri cuori come Dio.

2. “O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra” (Sal 8, 2. 10), canta il salmista. E canta con lui ogni uomo, riconoscendo le orme di Dio nella creatura . . . Le orme dell’onnipotenza.

Cristo traccia una nuova orma. È l’orma di Dio-amore: “Ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3, 2).

Al termine della sua missione Cristo invita tutti: “Seguite queste orme”. È l’orma incancellabile che ho lasciato nella storia del mondo . . . nella storia dell’uomo.

Se volete arrivare a Dio – a colui che è – e unirvi a lui, così come è – seguite questa orma. La mia orma.

È l’orma dell’intero Vangelo. Questa è in definitiva l’orma della croce e della risurrezione. Questa orma conduce attraverso la Parola e il sacramento. Questa orma conduce attraverso il Battesimo.

Anzi: se vi immergete nell’acqua, rinascete dall’acqua – questo sarà un segno sacramentale – immergetevi soprattutto nella mia morte per ritrovarvi nelle profondità del mistero di Dio: di colui che è. Ritrovarvi nelle profondità del mistero, e in fine vedere Dio “così come egli è” (1 Gv 3, 2).

3. Cristo dice agli apostoli: “Andate” (Mt 28, 19). Questa parola significa missione.

Vengono inviati per introdurre tutti nella missione salvifica di Cristo, sacerdote, profeta e re, perché tutti in unione con lui raggiungano il Regno, del quale Cristo ha indicato la via. E l’ha aperta. E questa via rimane sempre aperta.

4. Cari neo-presbiteri!

Il sacramento del Sacerdozio che oggi ricevete, affonda le sue radici nel santo Battesimo. Esso è lo sviluppo di ciò che il Battesimo ha iniziato in ciascuno di noi. Ereditate la missione degli apostoli – di coloro che Cristo ha mandato in tutto il mondo.

Lo Spirito Santo “attesta al nostro spirito” (cf. Rm 8, 16), perché esercitiate fedelmente il vostro servizio.

Ciascuno di voi venga aiutato da Maria, colei alla quale Cristo ha affidato l’uomo in Giovanni, suo apostolo e suo sacerdote.

Si rafforzi in ciascuno di voi la potenza di Cristo: “A lui solo è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Sia sempre vivo in voi il suo Vangelo. La sua croce e risurrezione.

Innamoratevi del Vangelo.

Ognuno di voi porterà tanto maggior frutto – un frutto “che rimanga” (cf. Gv 15, 16), – quanto più l’uomo sarà avvicinato, mediante voi, a Dio, che è amore. Che è onnipotenza nell’amore.

L’uomo contemporaneo è capace di comprendere questa verità? Non si è allontanato troppo da essa?

E tuttavia, Cristo che vi manda dice: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”.

Non abbiate paura! Siete stati mandati nella potenza di Cristo; del suo potere in cielo e in terra. Non abbiate paura!