Blog – Allegri via dalla Juve: Agnelli uccide il “killer silenzioso”
Credo che la decisione della Juve di interrompere la propria storia con Allegri sarà studiata nelle business school del futuro.
Alla persona media essa appare come incomprensibile, ma in realtà risponde a una delle regole fondamentali della corretta gestione aziendale, logica che infatti lungo la conferenza stampa è stata richiamata diverse volte da Andrea Agnelli. Mi sto riferendo a quel principio che viene spiegato attraverso l’aforisma complacency is the killer: il killer silenzioso di un’azienda è l’autocompiacimento. Si arriva all’apice, si sbaragliano tutti gli avversari e in quel momento si smette di voler migliorare, di crescere e ci si “autocompiace” o, secondo un noto modo di dire, “si dorme sugli allori”.
Qualcuno di noi ricorderà il BlackBerry. Sto parlando di una ventina d’anni fa e, all’epoca, era una specie di cerca-persona che dava la possibilità di gestire le email in mobilità. Scomparve quando arrivarono prima gli iPhone e poi gli smartphone. Chi li aveva pensati aveva dato il massimo ma poi si era fermato. Il killer silenzioso aveva colpito.
Chi ha osservato con attenzione la conferenza stampa di addio tra Allegri e la Juventus si è accorto del palpabile affetto tra Max e Andrea, e del fatto che veramente non c’erano motivazioni particolari: né Agnelli ha un altro allenatore pronto né Allegri aveva altri progetti. Agnelli ha spiegato che i motivi erano aziendali e Allegri ha detto che capiva quei motivi.
Quali sono i motivi? Nel dettaglio non si possono conoscere ma in sintesi sono chiarissimi: la società Juventus ha pensato che il lavoro di Allegri sia arrivato al top e che non sia sostanzialmente migliorabile. È vero che sono mancate le vittorie europee ma non basta mettersi attorno a un tavolo e ripeterselo. Se tu pensi che una persona sia arrivata al massimo è chiaro che rimanere con quel manager, con quell’allenatore, significa solo poter peggiorare, visto che il tempo passa per tutti. Il grosso rischio che avrebbe corso la Juventus tenendo Allegri era quello, per esempio, di fare un anno come quello passato ma – per prendere un solo parametro – con un Ronaldo più vecchio di un anno. Se la Juventus avesse confermato Allegri si sarebbe tenuto un allenatore che probabilmente avrebbe fatto più o meno le stesse cose dell’ultimo anno con una squadra sostanzialmente identica – visto che Nedved aveva più volte dichiarato che la squadra era difficilmente migliorabile-, quindi tutto ciò significava solo una cosa: squadra sostanzialmente uguale con stesso allenatore ma tutto con un anno in più, ergo grossa possibilità di un peggioramento netto globale.
Se la decisione Agnelli è stata giusta si saprà solo l’anno prossimo però di certo, dal punto di vista delle business school, la mossa ha un senso ed è preciso: uccidere il killer silenzioso dell’autocompiacimento prima che il killer silenzioso uccida te.