Blog / Terry | 13 Maggio 2019

Le Lettere di Terry – Beata Conchita, capolavoro di Dio

Carissimi amici del blog,

sembro assente, ma sono solo dietro le quinte che leggo e non intervengo. Non è qualcosa di voluto: dipende da tempi, circostanze, momenti e forse anche da un umore che non è sempre quello migliore per scrivere.

Mi sono mossa per farvi conoscere una figura della Chiesa messicana che è appena stata beatificata, lo scorso 4 maggio, alla quale qui in Italia non è stata data molta informazione.

Io la conosco perché è l’ispiratrice fondatrice delle Opere della Croce, di cui i “Missionari dello Spirito Santo” sono una delle opere, ed è la congregazione cui appartiene il mio direttore spirituale, di cui ho parlato spesso anche in questo blog.

Il carisma principale dei Missionari MSpS è quello di sostenere le vocazioni religiose, cardine sul quale si regge la nostra chiesa e infatti ricordo che il mio DS negli 11 anni trascorsi in Italia, peregrinava da un convento all’altro, oltre ad essere in rapporti molto stretti con l’arcivescovado per il supporto che offrivano anche ai sacerdoti diocesani.

Onestamente io, a parte il mio DS che non mi ha mai spinto ad entrare nelle opere laiche della croce e che mi ha sempre lasciato libera di percorrere la mia strada, non conosco molto della sua storia. L’unico libro finora letto – ormai più di 15 anni fa – è quello di Padre Felix Rougier, che è stato il suo direttore spirituale, nonché primo MSpS. In quel periodo comprai un libro che raccoglieva parte della corrispondenza di Conchita: lo iniziai, ma non lo finii. Ora l’ho ripreso in mano e oserei dire che 15 anni fa non avrei potuto capirlo e gustarlo come invece riesco a fare ora.

A Milano i MSpS hanno in gestione la Parrocchia di Santa Maria Liberatrice in Piazza Chiaradia (zona Ripamonti).

Le Opere della Croce: non ve le voglio spiegare io, non ne sarei all’altezza, e vi lascio approfondire per vostro conto tramite il link che spero lo staff accetterà di includere a questo post.

L’immagine che avevo io di Conchita era quello di donna, molto bella e ben inserita nella società messicana del tempo: moglie e madre esemplare. Non mi sono mai interessata ai suoi scritti, forse perché anche l’idea che “la Croce” fosse il fulcro della sua spiritualità non era molto attraente per me. L’unico particolare che – da quei tempi – mi sono portata dietro della sua storia, risiede nel fatto che lei non divenne mai suora, semplicemente perché le persecuzioni dei cattolici erano state così violente in Messico, che avevano completamente azzerato le comunità religiose. Lei, che fin da giovanissima sentiva un forte richiamo verso Dio, “se avesse saputo che era possibile diventare suora” lo avrebbe certamente scelto, ma non esistevano e quindi non si è neanche mai posta il problema: morì – per indulto del Papa San Pio X – appartenendo spiritualmente alla Congregazione delle Religiose della Croce del Sacro Cuore di Gesù, da lei ispirata.

Lascio a chi ne avrà piacere di approfondire e chiudo con la citazione di un passaggio di un suo scritto che, questa mattina, mi ha colpito:

L’amore è DONAZIONE. E quando la donazione è:
* imperfetta… è desiderio
* consumata… è riposo
* eterna… l’amore diventa felicità.

Buona lettura, ecco il link

 


Radicata a Milano, ma cittadina del mondo. Prima di tutto sono mamma, purtroppo single da quasi subito. Contrariamente al mio sogno di essere moglie e madre di una famiglia numerosa, la vita mi ha costretta a diventare capo-famiglia single, una professionista e ora pure imprenditrice. Da sempre svolgo lavori di “servizio alla persona” e, al di là dei più diversi ambiti professionali così attraversati, il comun denominatore è che mi appassiono al cuore delle persone che incontro, alla loro storia e al loro vissuto. Per me la scrittura è introspezione e il confronto è crescita. Amo definirmi devota miscredente perché il mio cammino è strano: a gambero, a zig-zag, non scontato, non sempre ligio, in ricerca, nel quale però cerco sempre di avere onestà intellettuale.