Agi – Perché Mark Zuckerberg vuole cambiare Facebook proprio adesso
Mark Zuckerberg cambia le regole per salvare Facebook. Di nuovo. “Capisco che qualsiasi regolamentazione potrebbe danneggiare la nostra attività. Ma penso sia necessario adottarle” scrive in un lungo post su Facebook per annunciare alcuni cambiamenti che saranno apportati alla piattaforma “nei prossimi anni” venendo incontro a quelle che chiama “le criticità” legate all’uso del suo social network e ai possibili impatti “politici e sociali” che potrebbe avere.
“Risolvere questi problemi è piu’ importante dei nostri interessi. E credo che dare delle regole contribuirà a creare una maggiore fiducia”. Zuckerberg ha ammesso che questi cambiamenti, che riguarderanno l’uso dei dati degli utenti, le loro interazioni private, la crittografia delle comunicazioni e la permanenza delle informazioni condivise sulla piattaforma, potrebbero avere un impatto negativo sul business dell’azienda da lui fondata, ma si dice fiducioso che “a lungo termine l’aumento dell’affidabilità su internet possa avere un impatto positivo sull’intera comunità e sulla nostra attività”, rispetto ai rischi sul breve termine.
Le modifiche però non possono riguardare solo Facebook, e Zuckerberg stila una serie di richieste ai Paesi che hanno chiesto una maggiore regolamentazione della piattaforma, chiedendo che vengano individuati standard comuni. Sulla questione della privacy, Zuckerberg chiede si adotti come modello la Gdpr voluta dall’Unione europea, perché, realisticamente, “la più probabile alternativa a un quadro globale sul modello della Gdpr è la frammentazione di Internet”.
Chiede anche che ci siano anche degli standard per capire “cosa sia la pubblicità politica” e chi possa farla, perché “spesso le minacce di oggi, come le ingerenze straniere sui processi democratici, non sono contemplate dalle leggi attuali e sarebbe meglio che non fossero le aziende a definire queste regole da sole”. Mentre per i contenuti dannosi condivisi, “penso ci dovrebbe essere un’azione pubblica per definire cosa sia lecito consentire e come minimizzarne gli effetti”, in maniera tale che le aziende possano adeguarsi.
Il fondatore di Facebook quindi ammette che il ruolo dei social oggi è quello di “piazze virtuali“, che hanno affiancato quelle “fisiche”, nella discussione pubblica. Ma “tutti abbiamo bisogno di comunicare anche in privato, e questo servizio potrebbe diventare importante per le nostre vite”.
Da questa constatazione formula il piano per modificare la piattaforma che riguarderà: cifratura dei dati, che impedisca a chiunque “compreso noi”, di leggere i messaggi; riduzione della permanenza di un post pubblico nella ‘memoria’ dei social; sicurezza dei messaggi scambiati; interoperabilità delle piattaforme, ovvero la possibilità di comunicare attraverso app differenti come Whatsapp e Instagram; sicurezza dei dati, anche nei Paesi in cui i governi potrebbero essere intenzionati a controllare gli utenti.
Perché proprio adesso?
Non è un caso se l’annuncio dei cambiamenti arriva proprio adesso. In occasione della presentazione della trimestrale, Facebook, come ricorda il sito Axios, ha detto di aver accantonato 3 miliardi di dollari per pagare la multa che la Federal Trade Commission potrebbe comminare per una serie di questioni, in particolare per lo scandalo Cambridge Analytica. E nei giorni scorsi l’azienda aveva fatto trapelare un’altra cifra, più vicina ai 5 miliardi. Ma se da un lato sarebbe una multa da record per la FTC tratterebbe solo di una ferita superficiale per un’azienda che una cifra di quella portata la guadagna in un mese. Ioltre una sanzione economica non è di per sé una garanzia che il comportamento di Facebook cambierà.
Così i critici sostengono che, a meno che una decisione o un accordo non includa anche cambiamenti significativi nelle pratiche di Facebook, non farà molta differenza per una società che sta portando a 55 miliardi di dollari di entrate annuali. Forse proprio quei cambiamenti di cui Zuckerberg parla nel suo post.