A seguito dell’eco avuto per l’articolo di Agi, condividiamo sul blog questo articolo per la categoria Rassegna Stampa
Tutto nasce dal tweet di un sedicente imam australiano – favorevole a limitare le moschee e mettere al bando alcuni testi sacri – che ha confrontato i post di domenica con quelli diffusi dopo il massacro in due moschee neozelandesi. A marzo l’ex presidente e la ex candidata dem hanno espresso solidarietà ai musulmani, due giorni fa hanno condannato gli attacchi contro gli “Easter worshippers”. In Italia qualcuno sostiene che la traduzione sia “adoratori della Pasqua”, dando a intendere che è una frase blasfema
Barack Obama e Hillary Clinton accusati di “resa all’Islam” e di voler negare che dietro alla strage di Pasqua in Sri Lanka ci sia uno “scontro di civiltà” tra religioni. Con polemica che infuria sui social, ripresa tra l’altro da due giornalisti del Tg2 e del Foglio. La colpa? Aver condannato gli attentati esplosivi contro “turisti e fedeli che celebravano la Pasqua“, in inglese “Easter worshippers“, invece che scrivere “cristiani“. In Italia molti si spingono a sostenere che la traduzione di Easter worshippers è “adoratori della Pasqua”, quasi si trattasse di una frase volutamente blasfema. In realtà il termine Easter fa diretto riferimento alla Pasqua cristiana, perché quella ebraica in inglese si chiama “Passover”.
Tutto nasce da un tweet del sedicente imam australiano (non è ufficialmente riconosciuto come imam) Mohamad Tawhidi, sostenitore della necessità di riformare l’Islam, limitare il numero di moschee e mettere al bando alcuni testi sacri. Domenica Tawhidi ha postato un confronto tra i messaggi di cordoglio diffusi dall’ex presidente Usa e dalla ex candidata democratica dopo il massacro di marzo in due moschee neozelandesi e quelli twittati domenica dopo gli attentati di Colombo e altre città cingalesi. “Trova la differenza“, il suo messaggio. Sia Obama sia la Clinton esprimono cordoglio per gli “Easter worshippers”, mentre a marzo avevano espresso solidarietà all’intera “comunità musulmana”. Di qui gli attacchi, con il sottinteso che i due politici Usa avrebbero utilizzato un giro di parole per non scrivere il termine cristiani che avrebbe potuto risultare sgradito, questa l’interpretazione, alla comunità islamica.
Questa lettura ha iniziato a circolare sui social ed è stata rilanciata e accreditata dal giornalista del Tg2 Luca Salerno, da Giulio Meotti del Foglio e da un blog del sacerdote Mauro Leonardi sul sito dell’Agi. Martedì il Giornale riprende la polemica e titola in prima pagina: “Vietato dire cristiani”.