Juan Vicente Boo – Come influenzare un conclave
Segnalo, scritto per la rivista Alfa y Omega, un articolo di Juan Vicente Boo, vaticanista del quotidiano spagnolo ABC, con una mia traduzione all’italiano [chi avesse suggerimenti per migliorarla è benvenuto].
Il piccolo gruppo di miliardari americani che da anni fa donazioni per imprimere una svolta capitalista e conservatrice alla Chiesa del loro paese aspira adesso ad influenzare il prossimo conclave. È quanto hanno annunciato la scorsa settimana i promotori del Red Hat Report presso l’Università Cattolica d’America (CUA), il gioiello intellettuale dei vescovi americani. Gli organizzatori del rapporto Cappelli Rossi hanno a disposizione più di un milione di dollari per pagare il primo anno di lavoro di dieci ex agenti dell’FBI e di altri investigatori che hanno il compito di stendere fascicoli personali sui 124 cardinali elettori e papabili, a partire dai porporati americani. Il capo delle indagini sarà il professor Jay Richards Busch, dell’Università Cattolica d’America (CUA). Il multimilionario Tim Busch – che si è vantato sul New York Times di aver organizzato la pubblicazione del Manifesto contro il Papa dell’ex nunzio Viganò grazie a un giornale di proprietà della catena televisiva EWTN del cui consiglio di amministrazione fa parte – finanzia sia la business school che porta il suo nome nella CUA sia il Napa Institute, anch’esso dedicato alla promozione del capitalismo e dell’ideologia liberista nel mondo cattolico.
Come avviene per le altre pubblicazioni e think tanks finanziati da milionari dello stesso stampo, il Red Hat Report nasce contro il Papa. Il suo direttore, Jacob Iman, un musulmano convertito al cattolicesimo tre anni fa, ha detto vantandosi che “se avessimo avuto il Red Hat Report nel 2013 probabilmente oggi Papa Francesco non ci sarebbe». Iman assicura che verranno pubblicati rapporti severi sull’affidabilità dei cardinali elettori ed eleggibili «perché devono essere soggetti a pubblico controllo e a questo fine è stato messo a punto un meccanismo in grado di metterli in imbarazzo.” La modalità con cui agisce questo gruppo di pressione ricorda le strategie che venivano messe in atto nei paese totalitari contro i cardinali scomodi. Il gruppo di milionari che aspira ad influenzare il prossimo conclave iniettando denaro nelle attività della Chiesa cattolica, da molto tempo fa azione di promozione sulla stampa dei cardinali ostili a Francesco, appoggiando iniziative di controllo popolare sui vescovi come per esempio le valutazioni del portale ultraconservatore LifeSiteNews, quello che pubblica i manifesti di Viganò.
Faithful shepherds (Pastori fedeli), costruito su un modello che serve per vincere le campagne elettorali, valuterà se ciascuno dei 250 vescovi americani è “fedele all’insegnamento della Chiesa» così come viene inteso da loro: una fedeltà aggressivamente conservatrice.
Tratto da AlfayOmega dell’11 ottobre 2018 _______________________
Ecco l’originale spagnolo</p>
El pequeño grupo de multimillonarios americanos que llevan años haciendo donativos para dar un giro capitalista y conservador a la Iglesia de su país aspira ahora a influir en el próximo cónclave, según anunciaron la semana pasada los promotores del Red Hat Report en la Universidad Católica de América (CUA), la joya intelectual de los obispos americanos. Los organizadores del Informe Birretas Rojas cuentan con más de un millón de dólares para el primer año de trabajo de diez antiguos agentes del FBI y otros investigadores que elaborarán informes personales sobre los 124 cardenales electores y papables, empezando por los americanos. El pilotaje de la investigación correrá a cargo del profesor Jay Richards de la Escuela de Negocios Busch de la Universidad Católica de América (CUA). El multimillonario Tim Busch –que presumía en The New York Times de haber organizado la publicación del manifiesto del exnuncio Viganò en un periódico propiedad de la cadena televisiva EWTN, de cuyo consejo directivo forma parte– financia tanto esa escuela de negocios que lleva su nombre en la CUA como el Napa Institute, dedicado también a la promoción del capitalismo y la ideología libertaria en ambientes católicos. Igual que las otras publicaciones y think tanks financiados por millonarios caprichosos, el Red Hat Report nace hostil al Papa. Su director, Jacob Iman, un musulmán convertido al catolicismo hace tres años, se ha jactado de que «si hubiésemos tenido el Red Hat Report en 2013 quizá no tendríamos hoy al Papa Francisco». El director asegura que publicarán informes agresivos sobre la fiabilidad de los cardenales electores y elegibles «pues tienen que estar sometidos a control público, y eso requiere un mecanismo para avergonzarlos». Es un modo de presionar que recuerda las campañas contra los cardenales incómodos en los países totalitarios. El grupo de millonarios que aspiran a ser pontífices de mercado inyectando dinero en actividades de la Iglesia católica llevan tiempo promocionando en la prensa a los cardenales hostiles a Francisco, y apoyando iniciativas de control popular sobre los obispos como el rating del portal ultraconservador LifeSiteNews, que publica los manifiestos de Viganò. Faithful shepherds (Pastores fieles), copiado de las campañas electorales, puntúa si cada uno de los 250 obispos americanos es «fiel a la enseñanza de la Iglesia» tal como ellos la entienden: conservadora y agresiva.