MIO Anno IV n. 10/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Un dieci va sempre meritato
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro,
sono un nonno e due settimane fa mio figlio mi ha delegato per ritirare la pagella di mio nipote. Era tutto un fioccare di 9 e di 10! Sicuramente sono orgoglioso ma ho visto che anche per gli altri ragazzi le valutazioni erano molto alte. Ho ricordato che ai miei tempi un 6 era già una conquista. I geni avevano la media del 7. Non staremo abituando i nostri bambini a riconoscimenti tropo alti? Ai nostri tempi eravamo tutti stupidi? In questo modo non li sta svalutando? (Gregorio Pavia)
Caro Gregorio in effetti sembra che la scuola abbi subito un livellamento verso il basso che deprime le eccellenze e non recupera le lacune. Vuoi per paura dei ricorsi, vuoi per l’arroganza di alcuni genitori, pare che la scuola mandi avanti tutti mettendo voti che spesso non corrispondono alla realtà. Promuovendo tutti o quasi, noi adulti stiamo facendo un danno enorme ai nostri figli perché non li abituiamo alla fatica necessaria ad ottenere un risultato. La scuola è un diritto per tutti ma questo non significa che non debba educare al mondo reale. Dovremmo avere come orizzonte, per lo meno, gli standard di conoscenza e competenza che vengono richiesti dall’Europa e dal mondo. La cultura, la formazione, la competenza professionale devono di nuovo assumere un ruolo centrale nell’educazione e dei nostri figli che si troveranno a dover lottare in un mercato del lavoro sempre più precario e competitivo e senza le garanzie che avevamo noi. Sono fondamentali per il futuro competenze e la formazione di un carattere che possa resistere a difficoltà sempre più complesse.