Roberto Aldo Mangiaterra – C’era una volta “un mago”… Una storia itagliana… (7)
E per l’anno nuovo eccomi con la bella favola dei miei genitori. Martines Maria Anna Palma classe 1906 e Mangiaterra Ugo classe 1896 che il 12 Gennaio 1935 erano a Roma…
Ovvero… I miei genitori in viaggio di nozze a Roma andarono in San Pietro per chiedere di ricevere la benedizione dal Papa e…
E si sentirono dire dalla Segreteria Vaticana che non si poteva perché ci voleva appuntamento ed era evento annuale programmato per gli sposi… etc… etc…
I miei genitori replicarono che erano di passaggio in viaggio di nozze e se era possibile dato anche i tempi dove per andare da Genova a Roma c’era il treno a vapore oppure la carrozza a cavalli.
Al no ripetuto i miei genitori informarono l’addetto che sarebbe ripassati al rientro dal viaggio per riproporsi.
La segreteria vaticana concluse che era inutile perché, ed ovvero, la benedizione degli sposi era evento programmato con appuntamento… etc… etc… etc…
I mei genitori a conclusione dal viaggio dopo Napoli, Palermo, Venezia, Trento, Firenze e varie ritornarono a Roma.
Si recarono in Vaticano e questa volta vennero immediatamente ricevuti da sua Santità per la benedizione.
Come fecero? Ve lo racconterò.
Ovvero, fecero una grande magia. Anche perché erano due grande maghi nella vita ed entrambi avevano la sfera.
Anzi di sfere ne avevano due a testa nel senso che.
Ovvero… Presero una bella busta in carta pergamin in una cartoleria all’uopo, e vi posero dentro un semplice “dono”.
Porsero il tutto alla Segreteria Vaticana quando nuovamente si sentirono dire no e con queste parole…
“Guardi se per caso sua Santità si potesse liberare un istante”…
Sua Santità arrivò poco dopo come per magia… c’erano anche il bue, l’asinello, i Re Magi e tutto e di più.
Indi e per quindi la favola è finita. Ed è la favola di due genitori che in una notte buia e tempestosa fecero un misterioso sortilegio da cui vide la luce quel gran pisquano di FratelMaghetto.
La scuola della vita che mi hanno insegnato è stata quella che “nulla è impossibile” due punti accapo e chiudi parentesi…
Ovvero… Arrivederci alla prossima storia, e non solo di famiglia, con una canzone a me molto cara perché mi fa ritornare piccolo…
Un disoccupato si inventa e diventa “il mago delle fiabe”. Un gran birbante che imperversa in Rete con le storie di tutti i giorni per raccontare le “storie itagliane”… Se vuoi sapere altro su di me… clicca qui!