MIO Anno IV n. 2/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Anno nuovo: ottimismo e fede
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro,
ho letto una battuta su Facebook che mi ha fatto riflettere. Diceva: “essere sopravvissuti al 2018 fa curriculum?” Quest’anno personalmente per me è stato una sequela di disastri. Nessuna tragedia, per carità, ma tanti tanti guai. E allora pensare alla possibilità di iniziare un anno nuovo, mi dà speranza e fiducia. (Marco, Pavia)
Caro Marco, ti capisco ma pensare all’anno trascorso come a una catena ininterrotta di guai, non è cristiano e mi sembra non sia neppure veramente umano. Ogni fine anno è così: pensiamo sempre che quello trascorso sia stato un anno pessimo e che l’unica cosa che ci rimane da fare è buttare tutto e invece ogni anno trascorso è, come ogni anno, pieno di tutto: sia cose buone che cose cattive. Pensa che la Chiesa ogni fine anno recita un Te Deum di ringraziamento e lo fa a prescindere da come sia andato l’anno. Penso a come potranno recitarlo quei cristiani che si trovano a vivere dove c’è una guerra, o a come l’hanno recitato i nostri nonni durante la seconda guerra mondiale. Non è giusto vedere solo quello che è andato male perché è una visione deformata della realtà e spinge a crogiolarsi nella rassegnazione o nel rimpianto. Si tratta di guardare ciò che è andato bene, imparare da ciò che è stato sbagliato e ripartire: coltivando la dinamica della memoria e della speranza che è una delle chiavi della fede cristiana. Soprattutto, la speranza non è correre verso il futuro fidandosi di un cieco ottimismo ma compiendo i passi positivi, a volte molto piccoli, che si possono compiere. Buon anno nuovo!