Blog – Se il 1° gennaio il Papa non benedice col segno della Croce
Qualche “cattolico” di quelli che sono soliti criticare il Papa, se l’è presa con Bergoglio perché lo scorso 1° gennaio alla benedizione dell’Angelus – che è quella della Giornata Mondiale della Pace – né ha tracciato il segno di Croce con le mani né ha impartito la benedizione “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Chi vuole leggere alcuni degli insulti che sono stati riservati al Sommo Pontefice da questi “cattolici” può andare direttamente al link. A me preme sottolineare che, il giorno di Capodanno, Papa Francesco ha semplicemente utilizzato una delle formule possibili previste dalla liturgia cattolica (sul Messale Italiano si trova a pag. 435) che, oltretutto, era contenuta nella prima lettura della Messa del giorno.
Si tratta della benedizione cosiddetta “aronitica”, perché la Bibbia la mette sulle labbra di Aronne ed è la formula di benedizione più nota dell’Antico Testamento. Eccola: “Il Signore ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace.” (Nm 6, 24-26). Dio dà ad Aronne e ai suoi figli la parola della benedizione tramite Mosè ed Aronne chiede al Signore di proteggere il popolo e di dargli pace. Esattamente ciò che il Sommo Pontefice ha invocato sull’umanità il giorno della Giornata Mondiale della Pace: di darle pace. D’altra parte, poiché la giornata mondiale della pace riguarda appunto l’intero mondo e non solo i cristiani, è molto opportuno che il Papa abbia scelto una benedizione che, oltre che essere così cattolica da stare nel Messale Romano, poiché è di Aronne, cioè è dell’Antico Testamento, è anche degli Ebrei e dei Musulmani.
La spiegazione che ho appena dato non è frutto di una mia particolare sapienza ma deriva semplicemente dall’aver ascoltato con attenzione le parole del Papa. È stato infatti lo stesso vescovo di Roma, all’inizio del suo discorso proprio il 1° gennaio scorso, a spiegare la sua decisione. “Oggi la liturgia riporta l’antichissima benedizione con cui i sacerdoti israeliti benedicevano il popolo. Ascoltiamo bene, recita così: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24-26). Questa è la benedizione antichissima. Per tre volte il sacerdote ripeteva il nome di Dio, “Signore”, stendendo la mani verso il popolo radunato. Nella Bibbia, infatti, il nome rappresenta la realtà stessa che viene invocata, e così, “porre il nome” del Signore su una persona, una famiglia, una comunità significa offrire loro la forza benefica che scaturisce da Lui. In questa stessa formula, per due volte si nomina il “volto”, il volto del Signore. Il sacerdote prega che Dio lo “faccia risplendere” e lo “rivolga” verso il suo popolo, e così gli conceda la misericordia e la pace.” (Angelus 1° gennaio 2019)
Ma forse chi vuole criticare preferisce trovare motivi di polemica piuttosto che ascoltare.
https://www.youtube.com/watch?v=KhmaXarMK-U