Martedì 20 novembre – Mauro Leonardi

Commento al Vangelo (Lc 19,1-10) del 20 novembre 2018, Martedì della XXXIII domenica del Tempo Ordinario, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

In una città perduta, un uomo cerca di vedere Gesù tra la folla. Non è alto, è un peccatore, ma non si arrende: vuole vedere Gesù e si arrampica su un albero per vedere Gesù. Allora Gesù si ferma nella sua casa, perché è venuto a cercare ciò che era perduto e non si ferma davanti ai nostri errori: vuole solo quell’ amore che Zaccheo gli offre e convertendosi dai suoi peccati