Articoli / Blog | 16 Novembre 2018

MIO Anno III n. 46/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – In Cielo c’è soltanto amore

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù


Buona sera don Mauro, nella predica il prete ha detto che in Paradiso saremo come angeli, cioè che non ci riconosceremo tra di noi. Il marito non riconoscerà la moglie e viceversa. E così per tutti i rapporti che avevamo sulla terra. Saremo tutti in Cristo e come angeli. Senza le nostre fattezze umane. (Andrea, Lecce)

Forse il parroco si è spiegato male o tu non hai capito bene. In cielo rimarrà solo la Carità, cioè l’amore. Dire che rimarrà solo la carità è dire che comprenderemo, vivremo, assaporeremo, totalmente e per sempre l’amore di Dio, cioè, in poche parole, l’amore. Entreremo totalmente con le nostre vite in quella meravigliosa relazione, cioè l’amore, dalla quale venimmo, esclusi con il peccato. Capiremo finalmente cos’era questo amore che abbiamo desiderato, cercato, conosciuto, lasciato, tradito, onorato, disonorato, custodito, sperperato, così tante volte in questa vita terrena. Essere come angeli è un modo per dire che il corpo glorioso con cui risorgeremo non avrà gli acciacchi, i limiti, che abbiamo conosciuto su questa terra ma sarà in totale armonia con la nostra anima: sarà come quello di Gesù risorto. Quindi stai tranquilla: certo che ci riconosceremo, certo che ci ritroveremo. Il marito con la moglie e così via. Non andiamo su un altro pianeta a vivere finalmente bene quello che qui abbiamo fatto male. Questa vita terrena non è una prova generale e la morte non è un debutto, il paradiso non è la prima sul palcoscenico più prestigioso: il Paradiso è il compimento, la pienezza di tutto quell’amore, di tutto quel paradiso che abbiamo vissuto già qui.