Blog / Il Vangelo degli amici | 08 Novembre 2018

Venerdì 9 novembre – Mauro Leonardi

Commento al Vangelo (Gv 2,13-22) del 9 novembre 2018, Dedicazione della Basilica Lateranense, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Gesù non predica solo l’amore gratuito e totale: lo vive. Sale a Gerusalemme come olocausto per la Pasqua non solo per i Giudei ma per tutta l’umanità. Per questo scaccia dal tempio chi lo rende un mercato. Perché costoro parlano del suo corpo di cui non si può fare mercato, perché è dono di salvezza per l’umanità.