Marco G. segnala questo articolo, introducendolo così:
Quasi stento a credere che il Sogno si stia avverando, eppure la Realtà è proprio questa: l’Accoglienza è nata, il Cammino ha inizio nel nome del Vangelo! Grandi cose ha fatto per noi il Signore Dio Onnipotente! Ha consolato gli afflitti, ha accolto gli esclusi nel Suo gregge, ha recato Giustizia ai perseguitati, ha rivitalizzato la Sua Chiesa che finalmente ritrova pace e unità!
Una svolta importante, si potrebbe dire storica. Nel documento finale del sinodo si raccomanda l’accoglienza delle persone gay. “Esistono già in molte comunità cristiane cammini di accompagnamento nella fede di persone omosessuali: il Sinodo raccomanda di favorire tali percorsi – si legge nell’atto approvato interamente dai padri sinodali ma che su questo punto ha registrato 65 voti contrari su 248 presenti. “In questi cammini – continua il documento – le persone sono aiutate a leggere la propria storia; ad aderire con libertà e responsabilità alla propria chiamata battesimale; a riconoscere il desiderio di appartenere e contribuire alla vita della comunità; a discernere le migliori forme per realizzarlo”.
In questo modo, continua il documento “si aiuta ogni giovane, nessuno escluso, a integrare sempre più la dimensione sessuale nella propria personalità, crescendo nella qualità delle relazioni e camminando verso il dono di sé”.
Il Sinodo, spiega il capoverso che precede queste affermazioni, ha preso atto che “esistono questioni relative al corpo, all’affettività e alla sessualità che hanno bisogno di una più approfondita elaborazione antropologica, teologica e pastorale, da realizzare nelle modalità e ai livelli più convenienti, da quelli locali a quello universale. Tra queste emergono in particolare quelle relative alla differenza e armonia tra identità maschile e femminile e alle inclinazioni sessuali”. “A questo riguardo il Sinodo – che cita un documento della Congregazione della Fede datato 1986 – ribadisce che Dio ama ogni persona e così fa la Chiesa, rinnovando il suo impegno contro ogni discriminazione e violenza su base sessuale. Ugualmente riafferma la determinante rilevanza antropologica della differenza e reciprocità tra l’uomo e la donna e ritiene riduttivo definire l’identità delle persone a partire unicamente dal loro orientamento sessuale”.