Agi – Carne al macello per far ingrassare il Pil
Dopo aver detto che il delitto Khashoggi, in ogni caso, non interromperà la vendita delle armi all’Arabia Saudita, Donald Trump annuncia di voler far uscire il proprio paese dal Trattato sul disarmo e sul controllo delle armi nucleari siglato con la Russia nel 1987.
A questo punto mi chiedo: gli Stati Uniti d’America sono poi così diversi da altri paesi che basano il proprio Pil su produzioni immorali come per esempio la droga? Perché le piantagioni di coca della Colombia, per esempio, dovrebbero essere più dannose per l’umanità della produzione di armi a stelle e strisce?
A Fox News, a proposito del giornalista barbaramente torturato e ucciso, il Presidente degli Stati Uniti ha detto che smettere di vendere armi all’Arabia non è possibile perché “lo stop alle vendite ci danneggerebbe. Abbiamo posti di lavoro […], sarebbe una pillola molto, molto dura da mandare giù per il nostro Paese”.
A Trump scappa di dire la verità, anche se usando il termine “pillola” non si accorge di impiegare un eufemismo agghiacciante visto che gli USA hanno stipulato con l’Arabia Saudita poco tempo fa un accordo che è una vera follia: una vendita di armi pari a 100 miliardi di dollari che potrebbero arrivare a 300 miliardi nell’arco di un decennio. Se ci indigniamo, giustamente, per la polvere bianca colombiana (o di altri paesi) come non scandalizzarci per questa follia? Esagero? Assolutamente no, traggo delle conclusioni alla portata di tutti. Il Pil della Colombia per il 2017 è stato di 309,2 miliardi di dollari statunitensi: e quindi direi che con le cifre ci siamo, visto che il Pil della Colombia non è totalmente composto da coca e derivati e, purtroppo, la vendita e la produzione d’armi degli USA non è solo quella verso l’Arabia Saudita. Insomma, se anche l’intero Pil della Colombia fosse dovuto al narcotraffico (e non è così) ciò equivarrebbe – anzi sarebbe meno – della sola compravendita d’armi degli USA verso l’Arabia Saudita.
«La guerra — ha ricordato tempo fa il Papa — è proprio la scelta per le ricchezze: “Facciamo armi, così l’economia si bilancia un po’, e andiamo avanti con il nostro interesse”. A questo proposito, c’è una parola brutta del Signore: “Maledetti!”», perché «lui ha detto: “Benedetti gli operatori di pace!”». Dunque coloro «che operano la guerra, che fanno le guerre, sono maledetti, sono delinquenti». (Papa Francesco, Meditazione Santa Marta, 19 novembre 2015).
A quasi due anni dalla sua elezione, l’inquilino della Casa Bianca gongola per il Pil del suo paese che va a gonfie vele e che spingerebbe tanti ad inghiottire i molti rospi che la sua amministrazione genera in altri campi. Ma quanta parte di questi denari non è macchiata di sangue? Se lo chiedono gli americani? Ne sono felici? Pensano che un paese importante come il loro che da decenni aspira giustamente alla leadership mondiale, meriti tutto ciò? È lecito crescere “facendo la guerra”? Perché produrre armi significa, come ha moltissime volte ricordato il Papa, innescare sempre, senza eccezioni, la guerra, direttamente o meno.
Il motivo è semplice. Le armi hanno una scadenza e quindi possedere armi che non si usano entro una certa data, significa buttare via soldi. Per evitarlo, c’è un solo modo: usarle, ovvero fomentare guerre. Come? Alimentando tensioni in zone del mondo dove i conflitti potrebbero essere risolti pacificamente. In questo modo i contrasti finiscono in guerre che uccidono persone che credono di morire per quei dissensi, per degli ideali, per dei motivi religiosi: e invece sono solo carne mandata al macello per ingrassare dei Pil.