Articoli / Blog | 12 Ottobre 2018

MIO Anno III n. 41/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Una vera Europa dei popoli

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù


Caro don Mauro, mi pare che stia crescendo in Italia uno spirito antieuropeista molto forte. Io lo trovo un pericolo ma è anche vero che un’Europa molto centrata su una Germania che si pone semplicemente come erogatori e di regolamenti e sanzioni non suscita entusiasmo e adesione. Intanto cresce l’insoddisfazione e la disgregazione sociale. (Mattia, Bergamo)

Caro Mattia, hai perfettamente ragione. In un discorso a Strasburgo nel 1988 San Giovanni Paolo II diceva che “dalla fine dell’ultima guerra mondiale la Santa Sede non ha mai smesso di incoraggiare la costruzione dell’Europa. Come potrebbe la Chiesa disinteressarsi della costruzione dell’Europa, lei che è radicata da secoli nei popoli che la compongono e che ha condotto un giorno al fonte battesimale popoli per i quali la fede cristiana è e rimane uno degli elementi della loro identità culturale?”. Faccio questa citazione perché mi sembra che non pochi cattolici oggi dimentichino che la costruzione dell’Europa è un valore per il quale la Chiesa si è impegnata negli ultimi decenni. È vero però che dobbiamo ancora costruire una vera Europa dei popoli. La mancata redazione di una Costituzione europea è un vuoto che si fa sentire e che consente alle questioni prettamente economiche di assumere uno spazio eccessivo. L’Europa potrebbe essere una fonte di grande opportunità di integrazione e di lavoro. Dobbiamo puntare sull’importanza della coesione sociale a partire dai nostri condomini, dai nostri quartieri, dalle nostre scuole per ricostruire un vero spirito europeista, non provinciale e di largo respiro.