La Dott.ssa Grimaldi risponde – L’inserimento al nido
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le scrivo per avere un consiglio sul l’eventuale inserimento al nido di mio figlio. Matteo ha 9 mesi, io non lavoro e viviamo vicino Perugia. Qualche mese fa alcune mamme mi hanno suggerito di presentare già la domanda di iscrizione al nido per entrare in graduatoria anche se io non intendevo ancora mandarlo, considerato che sicuramente quest’anno non lo avrebbero chiamato (danno la precedenza alle madri lavoratrici).
La scorsa settimana invece ho saputo che molti bambini più avanti in graduatoria hanno rinunciato e Matteo da metà ottobre potrebbe iniziare il nido.
Non so che fare, c’è chi mi dice di mandarlo perché comunque gli farà bene stare con altri bambini anche se il primo anno si ammalerà tanto, altri compreso mio marito, dicono che é meglio aspettare il prossimo anno quando sarà un po’ più grande. Inoltre dovrebbe rimanere fino alle 16, mentre avrei preferito farlo stare solo la mattina e poi riportarlo a casa. Cosa mi consiglia? (Simona, da Perugia)
Cara Simona,
credo proprio che tu debba ascoltare il tuo cuore e fare quello che ti senti di fare. Hai l’opportunità di scegliere liberamente non essendo vincolata ad un lavoro fuori casa: scegli tenendo conto di quello che tu e tuo marito ritenete più giusto.
L’incontro con i coetanei è certamente positivo per tutti i bambini, ma puoi portarlo fuori casa e farlo stare con altri bambini anche senza frequentare il nido, del resto ha solo 9 mesi, è ancora piccolo, godere delle coccole di mamma e papà mi sembra assolutamente legittimo e poi anche tu probabilmente hai ancora voglia di tenerlo con te ed anche questo mi sembra un sentimento del tutto normale.
Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie.