MIO Anno III n. 39/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – La dignità è anche urbana
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro, sono un cittdino di Roma molto arrabbiato. La mia città, una delle più belle del mondo, è lasciata al degrado più completo. Proprio ieri passeggiando per il quartiere salario, ho incrociato un topo di fogna che traversava serenamente la strada e anche in centro non è raro vedere dappertutto barboni, sporcizia e di sentire odori sgradevoli. Mi dispiace per la mia città, perché se fosse tenuta a dovere, sarebbe una miniera d’oro per il Paese, un orgoglio e anche una città piacevolissima in cui vivere e lavorare. (Roberto, Roma)
Caro Roberto,
da concittadino acquisito condivido la tua amarezza. Al di là delle responsabilità politiche sulle quali non è mio compito parlare, io stimolo la gente ad agire in prima persona. Ciascuno di noi deve risolvere i problemi che può risolvere. La riflessione politica verrà di conseguenza. Mi chiedo in quanti quartieri i romani si aiutino affinchè la raccolta dei rifiuti avvenga in modo ade-guato: non è mai possibile promuovere delle domeniche in cui puliamo il nostro giardinetto? Vorrei vedere che la maleducata abitudine di buttare rifiuti a terra fosse socialmente biasimata in modo molto più forte di quanto avviene, al di là del fatto che certamente sono necessari più con-trolli e più multe. Sono solo alcuni esempi di come ciascuno di noi può migliorare la nostra ci-ttà: è la crescita della società civile. Certamente servono azioni politiche serie per ridare a Roma il lustro e la dignità che merita: ma la politica senza un’adeguata società civile non ha alcuna possi-bilità di successo. Come purtroppo constatiamo ogni giorno.