MIO Anno III n. 34/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Spesso l’abito fa il monaco
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
Caro don Mauro, lo so che può sembrare un argomento distante ma vedo mia figlia già preoccupata per la scuola di settembre e vorrei sapere cosa ne pensi tu del grembiule in classe. Ne abbiamo discusso io e lei, e non siamo d’accordo. Io lo vorrei sempre non solo per i più piccoli, ma anche per i ragazzi più grandi. (Anna, Cesena)
Cara Anna, La tua domanda non è affatto oziosa, perché il vestito dice molto di noi e del nostro ruolo. Te lo dice uno che, ovviamente deve sempre indossare una “divisa”. Ora io penso che quando i bambini sono piccoli il grembiule, oltre che evitare sgradevoli confronti economici, sia il vestito più pratico per pasticciare, colorare, lavorare a scuola senza compiere disastri. Per i più grandi c’è da considerare la possibilità di far esprimere la loro personalità in formazione. Ma visto che di contesti di sperimentazione ce ne sono tanti, io non sarei del tutto contrario al grembiule anche per i più grandi, sia per evitare il bullismo nutrito dalle mode, sai perché purtroppo il modo di vestire diventa spesso un modo per esibirsi e gareggiare. Inoltre penso anche che i nostri ragazzi hanno bisogno di riappropriarsi un po’ della regola per cui c’è un vestito adatto per ogni situazione. Andare a scuola con la pancia di fuori o le mutande a vista non solo è inappropriato, ma è proprio una mancanza di rispetto per un’istituzione chiamata ad educare ai valori della Costituzione e del rispetto reciproco o dove dovrebbero vivere gli stessi vincoli e le stesse modalità di relazione che poi I ragazzi troveranno nel lavoro e nella vita di tutti i giorni