Giovedì 26 luglio – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Mt 13,10-17) del 26 luglio 2018, Ss. Gioachino e Anna, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Gesù, in questo Vangelo, non esclude nessuno dalla salvezza, ma detta, anzi , le regole perché questa chiamata alla santità e alla salvezza sia , come Dio vuole, universale e per tutti: si tratta di ascoltare, comprendere innanzi tutto con il cuore, la dimensione di Mistero che avvolge tutte le nostra esistenza. Dio, Amore provvidente e benevolo, ci vuole tutti in Paradiso e per questo desidera che ci apriamo all’azione di Dio nelle nostra vita