Martedì 3 luglio – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Gv 20,24-29) del 2 luglio 2018, San Tommaso Apostolo, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
La fede può anche sorgere da una mancanza, da una serie di “non “ che qui Tommaso pronuncia in modo quasi pleonastico. Gesù ci viene a prendere anche nella nostra inquieta incredulità se però desideriamo la sua presenza e se , una volta di fronte a Cristo, non temiamo di immischiarci con la grazia di un corpo glorioso che ha portato con sé e santificato le ferite della crocefissione come segno dir redenzione del mondo