Le Lettere di Marco Giranzani – Cronache dalla Frontiera: l’ospitalità a Sodoma e Gomorra
La seconda lettera di Marco per la sua rubrica Cronache dalla Frontiera
Abramo è il padre delle nazioni, Patriarca dei Popoli Ebraico, Arabo-Musulmano, in quanto discendente da Ismaele il figlio avuto con la schiava Agar a causa sterilità della moglie Sara, e Cristiano per mezzo di Gesù Cristo in quanto suo discendente: egli una volta sposato si era già mosso assieme a suo padre Terach da Ur dei Caldei, città della Mesopotamia meridionale, deciso ad insediarsi in Carran, sita nell’odierna Turchia.
Una volta morto il padre, Dio decide di farsi Prossimo ad Abramo e lo invita a prendere la moglie, il nipote Lot e i suoi beni e lasciare la sua terra, promettendogli una grande discendenza e che in lui saranno benedette tutte le nazioni della Terra: per questo Abramo varca ancora una volta le Frontiere dapprima verso la terra di Canaan; in seguito l’Egitto a causa di una lunga carestia.
Egli è uno dei tanti Migranti che si sono avvicendati nella storia dell’Umanità e, dopo aver cercato Ospitalità nella terra delle piramidi, una volta tornato nella Terra della Promessa avrà modo di onorare degli Ospiti molto importanti.
Nel frattempo lui e Lot si separano poiché il loro rispettivo bestiame potesse trovare pascoli adeguati: il nipote si insedia nei pressi di Sodoma dove verrà coinvolto in un conflitto militare tra diversi re, che vede sconfitte e saccheggiate Sodoma e Gomorra: Lot viene fatto prigioniero e Abramo organizza i propri uomini per liberarlo; quando poi il re di Sodoma raggiunge Abramo per riscattare i suoi uomini, il Patriarca gli restituisce tutto quanto era suo senza chiedergli nulla.
Dopo aver fatto ritorno alle sue tende presso le Querce di Mamre l’Amorreo suo alleato, anni dopo la nascita di Ismaele e dopo essersi circonciso come segno dell’Alleanza con Dio, all’età di 99 anni riceve la visita di tre persone ed egli li accoglie con tutti gli onori: questi tre angeli del Signore, nei quali è possibile ravvisare l’immagine delle Tre Persone di Dio, gli annunciano che avrà un figlio da Sara nonostante fosse sterile, ed ecco avverarsi la promessa della discendenza che ha inizio con Isacco.
Essi sono lì anche per punire Sodoma e Gomorra a causa delle molte iniquità, e nel dialogo tra Abramo e Dio viene mostrata la forza della Misericordia perché il patriarca impetra per la salvezza degli abitanti di Sodoma e Dio mostra fino a che punto giunge la Sua Giustizia:
“Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città».”
E Abramo giunge fino a 10 giusti per i quali il Signore avrebbe perdonato l’intera città.
Quale fu il Peccato di Sodoma? Secondo una tradizione cristallizzata da secoli è quello che nel Catechismo della Chiesa Cattolica redatto da Papa San Pio X è annoverato tra i Quattro Peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio: il peccato impuro contro natura, dunque l’Omosessualità.
Ma è davvero così?
Come abbiamo visto fin qui è centrale il tema dell’Ospitalità: nei tempi antichi essa aveva una grande rilevanza rispetto ai nostri giorni e l’Ospite era sacro e coloro che si trovavano di fronte ai viandanti che erano spesso Stranieri avevano il dovere quasi religioso di accoglierli.
Così Abramo di ritorno dalla liberazione di Lot ricevette l’Ospitalità di Melchidesech, sacerdote del Dio altissimo e re di Salem, la futura Gerusalemme: in questa figura dal grandissimo profilo morale è ravvisabile la figura del Messia Gesù Cristo poiché egli ad Abramo offrì pane e vino.
Sempre in Egitto troveranno rifugio dapprima Giuseppe nipote di Isacco e poi i suoi fratelli, il padre Giacobbe, che ricevette da Dio il nuovo nome Israele, e i loro congiunti; e secoli dopo la stessa Sacra Famiglia sempre nella terra dei faraoni in fuga dalla crudeltà del re Erode.
Sappiamo bene quanto l’Egitto rese schiavi gli Israeliti per 400 anni venendo a mancare gravemente nel dovere dell’Ospitalità: proprio per questo Dio li liberò dalla Schiavitù dell’Egitto attraverso le 10 terribili piaghe: con questa premessa appare davvero grande il peccato di Sodoma e Gomorra.
Questa la narrazione biblica (Gen 19,1-8):
“I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. E disse: «Miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi e poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «No, passeremo la notte sulla piazza». Ma egli insistette tanto che vennero da lui ed entrarono nella sua casa. Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono. Non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto».”
A questo punto mi sono chiesto dove appaia l’Omosessualità, perché non c’è: anzitutto i sodomiti volevano abusare cioè stuprare i due Ospiti di Lot: poi, ma questa è una curiosità da sottolineare, di queste persone tuttavia non conosciamo Il loro genere sessuale poiché questi angeli in quanto puri spiriti non hanno un corpo sessualmente definibile; se poi ricordiamo che le persone alle Querce di Mamre potevano essere le Persone della Trinità dunque essi trascendevano i generi maschile e femminile.
Quale fu dunque il Peccato di Sodoma? Fu la violazione dell’Ospitalità mediante Violenza Sessuale: pensate che infrangere questo sacro dovere era considerato così grave al punto da spingere Lot a concedere loro le sue figlie; il che mostra che i sodomiti non sono Omosessuali perché loro avrebbero abusato gli Stranieri indiscriminatamente dall’essere maschi o femmine.
D’altronde il loro intento era solo quello di manifestare la superiorità di fronte agli Stranieri considerati inferiori: ricordiamo ad esempio l’obiettivo dello stupro nelle guerre laddove non era un mero appagamento sessuali bensì un mezzo di sottomissione e strategia del terrore delle genti sconfitte in battaglia.
La vicenda di Sodoma riecheggia in seguito nei riferimenti di alcuni tra i Profeti in particolare Ezechiele il quale mostra chiaramente di quali peccati si macchiò, infatti nel Capitolo 16, 46-50 ripercorre simbolicamente la storia di Gerusalemme paragonata ad una donna assieme alle sue sorelle:
“Tua sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla tua destra. Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. Per la mia vita – dice il Signore Dio – tua sorella Sòdoma e le sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! Ecco, questa fu l’iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all’indigente: insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e le eliminai.”
Anche Gesù Cristo nei Vangeli cita Sodoma nel momento in cui invia i Dodici per le città di Israele a predicare che il regno dei cieli è vicino e a guarire gli ammalati, resuscitare i morti e scacciare gli spiriti maligni; così li istruisce (Mt 10, 11-15):
“In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.”
Anche in questo episodio come nell’equivalenti nel Vangelo di Luca viene in luce il tema dell’inospitalità e in particolare la non accoglienza della predicazione del Vangelo: anche in questo caso dell’Omosessualità non si fa menzione; d’altronde nei Vangeli mai Gesù Cristo fa riferimento al cosiddetto “peccato contro natura”.
Piuttosto mi viene da riflettere come al giorno d’oggi l’Europa come anche gli USA e non solo fanno molta fatica nell’accoglienza dei Migranti: proprio in questa mancanza di Ospitalità nei confronti di persone in grave stato di bisogno riecheggia il Peccato di Sodoma, se non peggiore perché si manifesta su larga scala verso non solo chi fugge da fame e guerra ma per tutti coloro che a causa del colore della pelle, della Religione e del diverso Orientamento Sessuale si ritrovano Stranieri e per questo Ospiti in altri paesi oppure nel proprio.
L’episodio di Sodoma è stata l’origine della condanna dell’Omosessualità dando vita al termine sodomiti che tante tragedie e dolore ha causato e causa alla comunità LGBTQIA e che perdurano da oltre 1000 anni: come abbiamo visto tuttavia nelle Sacre Scritture questa città non ha nulla a che vedere con l’Omosessualità, ma riguarda l’Ingiustizia contro lo Straniero e i Poveri, e in aggiunta lo Stupro.
Marco Giranzani, giovane disabile per nascita, Cristiano grazie ai suoi bravi genitori, curioso e studioso di natura omosessuale, dacché ha memoria è sempre alla scoperta di Dio e del Suo Amore che oltrepassa ogni confine.