Blog / Lettere / Valentina Grimaldi | 08 Maggio 2018

Lettera di Andrea Lopez – Perché il dentista fa tanta paura? Differenza fra paura e fobia

La dott.ssa Grimaldi condivide con il blog questa lettera, introducendola così:

La paura del dentista è tra le paure più diffuse, spesso mi è capitato di dover mandare adulti o bambini dal dentista e rendermi conto nell’immediato del disagio e apprensione che tale invio comportava, anche molti colleghi medici ne sono vittime. Ma perché il dentista fa tanta paura? Per rispondere a questa domanda abbiamo pensato di pubblicare il lavoro di un ragazzo romano di 20 anni iscritto al secondo anno di odontoiatria che spiega molto chiaramente il perché il dentista sia tanto temuto. L’idea di pubblicare il lavoro di questo studente nasce dal fatto che nel suo scritto è riuscito ad integrare molto bene gli aspetti umanistici, culturali  e scientifici del problema, dimostrandoci molto  chiaramente come il “sentire e reagire” dell’uomo nei secoli non sia mutato. Inoltre il suo lavoro dimostra come tanti giovani figli dei social, della playstation e del Nintendo siano assolutamente capaci di integrare dentro di sè nuove e vecchie abilità, senza appiattirsi o inaridirsi. conosco personalmente questo ragazzo e altri come lui pieni di entusiasmo e voglia di fare, che pur vivendo la realtà dei loro giorni non hanno perso in conoscenza, relazioni sociali, impegno ed entusiasmo. Dare spazio a modelli positivi di giovani credo sia molto importante, tutti noi per lavoro o per altro incontriamo giovani, in futuro potremmo pensare di creare uno spazio Junior dove dare voce ai ragazzi coinvolgendoli nelle nostre discussioni

«La creatura che perde il sentimento della paura si trova sull’orlo del precipizio ed è destinata alla morte» (Carl Gustav Jung) 

Sin dagli albori dell’umanità, gli uomini hanno avuto e continuano ad avere paura. Sappiamo, infatti, che molti personaggi di importanza storica avevano diverse paure: Giulio Cesare aveva paura della notte; Enrico III di Francia temeva i gatti; la regina Elisabetta I era terrorizzata dai fiori. La paura, però, non sempre esprime la presenza di un imminente pericolo e non è sempre una sensazione negativa che dà origine a una sensazione di disagio. Molte volte la paura ha dato l’ispirazione alla maggior parte degli artisti e le fobie hanno messo le basi per molti movimenti culturali; per esempio, l’horror vacui, ossia “la paura del vuoto”, è stata una delle caratteristiche principali nell’arte del Medioevo Ellenico, del Barocco, e del Rococò.

Che cos’è la paura e qual è la differenza tra paura e fobia?

La paura è un’emozione intensa e naturale che produce una sensazione di preoccupazione quando si presentano eventi pericolosi che possono essere un rischio per la nostra sopravvivenza. La paura è molto importante per la conservazione della specie perché è un segnale di avvertimento molto forte che consente all’essere vivente di proteggersi.
La fobia, invece, è quando un sentimento normale e legittimo come la  paura, viene esasperato e dunque trasformato in ossessione: una paura talmente tanto grande che, non potendo essere superata, impedisce all’uomo di compiere le azioni più semplici e di vivere una vita normale. Quindi, mentre la paura è fisiologica, la fobia è patologica e, per questo motivo, dico che se la paura ci è servita per sopravvivere, la fobia ci servirà per l’estinzione.

E la fobia del dentista?

La fobia dentale è una fobia specifica che consiste in un terrore intenso e persistente innescato dalla presenza di un oggetto o di una situazione particolare: per esempio, lo studio del dentista. Le caratteristiche della fobia dentale variano da persona a persona. I pazienti possono presentare sintomi lievi come arrossamento, sudorazione, secchezza delle fauci, ansia, immobilizzazione nella poltrona del dentista, e sintomi acuti come l’ipersensibilità al dolore, mancanza di respiro ed una fitta al petto; in alcuni casi la fobia è così grande che i pazienti arrivano a rimandare l’appuntamento con il dentista perfino in situazioni di urgenza.
Un esempio di un tipico attacco di panico si verifica quando il soggetto si rifiuta fare un trattamento o addirittura di sedersi sulla poltrona; lo stato fobico scompare non appena scompare l’oggetto reale che ha provocato la fobia, appena esce dallo studio.

L’eziologia della Paura (Le cause)

La fobia dentale è un’ansia multifattoriale, cioè, che deriva da diversi fattori; nella maggior parte dei casi è causata da una precedente esperienza traumatica, come trattamenti medici prolungati e dolorosi o da un atteggiamento di paura e diffidenza appreso dall’ambiente circostante come i racconti di amici e parenti.
Il fattore che sempre influenza maggiormente è l’idea e la percezione del dolore: la paura di soffrire. Molte volte accade che i bambini di 3 o 4 anni sviluppino la paura del dentista perché associano alla visita odontoiatrica l’ansia di separazione dalla madre durante il trattamento e la vergogna di ritrovarsi da soli di fronte a degli estranei. Si è anche visto che ciò che succede prima della visita può influire sulla fobia dentale; per esempio, aver ricevuto delle informazioni distorte riguardo ad un trattamento porta ad una perdita di fiducia che in seguito si può tramutare in insicurezza e quindi in una paura.
Ci sono poi altri fattori generali che nello studio dentistico possono innescare o amplificare la fobia nell’individuo. Il problema principale delle visite odontoiatriche è che il dentista lavora in un’area personale del paziente, vicino alla testa e all’interno della bocca, violando lo spazio intimo personale (che è intorno ai 45cm). Per questo motivo, la natura intrusiva, cioè il continuo manipolare ed introdurre materiale estraneo in un organismo cosciente, fa sì che la paura dentale si sviluppi facilmente e sia fra le paure più diffuse.

Bibliografia

  • Carta a Fritz Buri del 10 de diciembre de 1945. Briefe I, 492; 100 letras, 65.
  • Pena F. Fobias. Miconsultaes. 2018;24:03. Available from: http://www.miconsulta.es/archivos/fobias.pdf.
  • A. Magda y C. R., Yanett. Miedo, ansiedad y fobia al tratamiento estomatológico. Rev Hum Med.2006, vol.6, n.1, pp. 0-0 ISSN. 1727-8120. Available from: <http://scielo.sld.cu/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1727-81202006000100007&lng=es&nrm=iso>.
  • S. Lopez. Ansiedad en la odontología. 57th. México: Odontologia actual, pp. 54-55; 2008. Available from: http://132.248.9.34/hevila/Odontologiaactual/2007-08/vol5/no57/8.pdf

 

Andrea Lopez è nato a Roma il 13 marzo del 1998 ed è figlio unico. Fin da piccolo ha appreso il gusto della novità e della scoperta viaggiando con la famiglia e poi da solo sia per studio sia per piacere. Ha conseguito il diploma di maturità classica a 18 anni con la votazione di 81/100 dopo aver frequentato il liceo classico presso l’Istituto Nazareth di Roma. Parla bene l’inglese ed ha un’ottima conoscenza dello spagnolo. Vive da settembre 2016 a Villaviciosa de Odón-Madrid dove frequenta il secondo anno della facoltà di odontoiatria in lingua spagnola presso l’ Università Europea di Madrid. I suoi interessi sono la psicologia, la sociologia, la letteratura, la filosofia e le contraddizioni apparenti. Ha praticato vari sport, nuoto, tennis, sci, calcio…, adora la compagnia, la solitudine, i gatti e l’inutilità!