Domenica 29 aprile – Mauro Leonardi

Commento al vangelo (Gv 15,1-8) del 29 aprile 2018, domenica della V settimana di Pasqua, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far a. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Il tralcio non può portare frutto da sé stesso ma deve rimanere nella vite: la fedeltà non è un atto volontaristico, ma è ragione stessa di vita, d’amore e di fecondità.  Rimanere in Cristo significa essere noi stessi pienamente e realizzare ciò che siamo: Figli di Dio, testimoni di luce e d’amore che possono, in virtù di quanto ricevuto, testimoniare ai fratelli amore e gioia così come Cristo ha testimoniato la misericordia del Padre