Sabato 17 marzo – Mauro Leonardi

Commento al vangelo (Gv 7, 40-53) del 17 marzo 2018, sabato della IV settimana di Quaresima, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».  Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?  Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?». E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.  Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.  Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?».  Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!».  Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Disse allora Nicodemo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea». E tornarono ciascuno a casa sua.

Gesù crea dissenso e i pensieri di molti cuori vengono rivelati: spesso i sacerdoti, eruditi della Scrittura, non riconoscono il volto di Cristo; invece guardie romane, pagani rozzi ed aggressivi arrivano a comprendere che mai un uomo ha parlato come Lui.  Crede in Gesù anche Nicodemo, perché non fa riferimento ad un libro, ma alla conoscenza vera del Signore, delle sue parole, delle sue opere.