Articoli / Blog | 14 Marzo 2018

METRO – L’insicurezza nasce dalla solitudine

Il senso d’insicurezza che a volte ci fa piegare le gambe ha la sua radice nella solitudine. Gesù in Croce non si lamenta per i chiodi ma grida “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 27,46) e quando era nell’Orto degli Ulivi non chiede agli apostoli di combattere per lui, ma di fargli compagnia senza dormire. Quando siamo soli qualsiasi ostacolo è in grado di angosciarci, se invece siamo assieme a qualcuno possiamo affrontare tutto. Ma costui, questo qualcuno, deve esserci, esserci per davvero: non basta che sia carico di pensieri felici, deve condividere la nostra vita: per quello che può, pur con i suoi limiti, ma deve esserci. Ed esserci a partire da ciò che è piccolo e materiale. Pagando i propri debiti, per esempio. Per quelli grandi, a volte, non ci è possibile onorare l’impegno perché magari siamo impediti da un rovescio economico, ma pagare l’edicolante, il barista, il supermercato, dare la paghetta ai figli, è possibile per tutti e farlo significa creare attorno a sé un clima diverso, positivo, di voglia di aiutarsi, di venirsi incontro, di prendersi per mano. Nasce così una felicità vera, piccola, ma capace di creare una fune, la corda costituita da fibre avvolte strettamente l’una attorno all’altra, una fune che ci può sostenere e alla quale possiamo aggrapparci nei passaggi difficili della vita, quelli nei quali cadremmo giù sotto se fossimo da soli.

Tratto da Metro