Repubblica.it – Benedetto XVI, lettera in difesa di Francesco: “Basta stolto pregiudizio contro di lui”
Pubblichiamo sul blog questa notizia riportata oggi da diversi quotidiani. Da quando Bergoglio è diventato Papa il suo è stato il pontificato dei record, a partire dall’inizio quando, esattamente cinque anni, fa veniva eletto dopo la rinuncia del suo predecessore, caso unico dell’era moderna. Ora, un’altra “prima volta”: avviene che un pontefice dice di un altro pontefice che i rispettivi pontificati sono in continuità. Da dove origina l’esigenza di una dichiarazione di per sé, ovvia? Non dal fatto che il santo Popolo di Dio (come spesso lo definisce Bergoglio) ne dubiti, ma dal fatto che alcuni cattolici, pochi ma rumorosi e agguerriti, lo contestino dichiarando in modo più o meno esplicito un sorta di fedeltà a Papa Benedetto che così viene contrapposto a Papa Francesco. Ecco il motivo per cui Benedetto XVI indirizza la propria lettera (il testo integrale a fondo pagina) non a un qualsiasi giornalista o vescovo ma all’arcivescovo Dario Viganò, cioè il braccio destro di Francesco per la Comunicazione, che volentieri la riceve e la fa conoscere. Mio padre non ha mai chiamato noi figli per dichiarare che non tradiva mamma e non l’ha fatto perché non ce n’era bisogno; ma si sarebbe piegato a un gesto umile se si fossero diffuse voci calunniose su di lui. In questo caso grande è stato Ratzinger nell’esporre pubblicamente quello che tutti sapevano, ma grande anche Bergoglio nell’accettare un appoggio di cui non c’era nessun bisogno ma che conferma qualcosa che sta sotto gli occhi di tutti: la difficoltà da parte di alcuni di accettare il Papa argentino. E per alcuni di essi “difficoltà” è espressione edulcorata.
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Benedetto XVI esce dal silenzio, per scrollare via bruscamente le frange tradizionaliste che tentano di trascinare il suo nome nelle beghe contrarie all’attuale pontefice. Il Papa emerito scrive una lettera alla vigilia del quinto anniversario del conclave che ha eletto Bergoglio. “Plaudo a questa iniziativa – scrive Benedetto XVI – che vuole opporsi e reagire stolto pregiudizio per cui papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io – aggiunge Ratzinger – sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano di oggi”. Un cenno – quest’ultimo – con il quale il pontefice tedesco sembra rivendicare una considerazione diversa anche per il magistero e l’opera che lui ha portato avanti negli 8 anni trascorsi sul soglio di Pietro. E infatti nella lettera viene ribadita “una continuità interiore” tra i due pontificati “pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”.
La lettera di Benedetto è stata letta dal prefetto della Segreteria per la Comunicazione Dario Viganò in occasione della presentazione della collana ‘La teologia di Papa Francesco’. Ratzinger, ringrazia per il “dono” degli undici volumi – scritti da altrettanti teologi di fama internazionale – e rileva che questi libri “mostrano a ragione che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento”.
Quella di un pontificato “debole” dal punto di vista del magistero e della dottrina è un’accusa che, negli ambienti clericali, viene alimentata per contestare la linea bergogliana, più attenta alla pastorale e ai gesti concreti. E in questi contesti la figura di Joseph Ratzinger viene spesso evocata come contraltare. È certo che da tempo il pontefice emerito abbia avuto sentore diretto di questa linea. In occasione del sinodo sulla famiglia, quando i toni si sono accesi attorno alla questione della comunione ai divorziati risposati, è trapelata più di un’indiscrezione su un tentativo dei tradizionalisti di contattare Benedetto XVI, che però avrebbe respinto ogni accostamento. E ora, in effetti, la presa di posizione diventa pubblica.
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Ecco il testo della Lettera
Benedictus XVI
Papa Emeritus
Rev.mo Signore
Mons. Dario Edoardo Viganò
Prefetto della
Segreteria per la Comunicazione
Città del Vaticano
7 febbraio 2018
Reverendissimo Monsignore,
La ringrazio per la sua cortese lettera del 12 gennaio e per l’allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole.
Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi.
I piccoli volumi mostrano, a ragione, che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento.
Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi una breve e densa pagina teologica perché in tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo, anche solo per ragioni fisiche, non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti.
Sono certo che avrà comprensione e la saluto cordialmente.
Suo,
Benedetto XVI
Tratto da Magister-L’Espresso