MIO Anno III n. 8/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Il lato laico di un cristiano
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
_____________________
Caro don Mauro,
lei mi scuserà se la mia lettera le potrà sembrare irriverente ma seguo MIO da diverso tempo e vedo che la gente le chiede i consigli più disparati di scuola, lavoro, famiglia, ma quasi mai su preghiera, Dio, fede: ma una rubrica tenuta da un religioso non dovrebbe occuparsi di questi temi invece che delle questioni più materiali? (Andrea, Cosenza)
Caro Andrea, ti ringrazio per la tua domanda, assolutamente legittima, che mi permette di spiegare il senso di tante cose che faccio. La mia vocazione si ispira soprattutto ai trent’anni di vita nascosta di Cristo, quando era per tutti un uomo qualsiasi, che faceva il suo lavoro. Gesù, in genere non ci si pensa, per la gente era una laico qualsiasi. Parlava come tutti di questioni che non riguardavano solo la preghiera o la fede. La mia appartenenza all’Opus Dei evidenzia questo lato laico del cristianesimo e significa un immergersi nel mondo per guardarlo con lo stesso amore con cui lo guarda il suo Creatore. Si tratta di vivere in modo diverso l’incarnazione di Gesù: vivere rapporti reali di intimità, dialogo, amicizia con la gente comune per poi arrivare insieme a Gesù. Si tratta di fare un tratto di strada assieme come i discepoli di Emmaus sorretti non dai “valori” ma dall’amicizia. Io cerco di fare mia più che mai l’idea di Papa Francesco per cui la conversione delle anime – il così detto “apostolato” – si fa molto più attraverso l’attrazione dell’amicizia e dell’ascolto piuttosto che sciorinando ex cathedra teorie e codici perché per un cristiano la preghiera non è parola e basta ma è la vita stessa.