Venerdì 23 febbraio – Mauro Leonardi

Commento al vangelo (Mt 5,20-26) del 23 febbraio 2018, venerdì della I settimana di Quaresima, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected] 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!»

La bellezza del perdono è spiegata da Gesù anche con tre ordini di considerazioni del tutto umani: la prima consiste nell’autenticità che deve fondare i nostri gesti rituali, la seconda è la pietà, perché è l’amore a fondare la legge e non viceversa; la terza è che perdonando al fratello evitiamo noi stessi di incorrere in condanne venendo giudicati sul metro non dei nostri meriti, ma della nostra capacità di accogliere il fratello anche nei momenti di difficoltà e fragilità.