Articoli / Blog | 10 Febbraio 2018

Blog – Anche la politica ha bisogno di politici competenti di politica

Secondo Baglioni (e Massimo Gramellini) il successo di Sanremo 2018 è dovuto al fatto che i cantanti cantano, gli attori recitano, le presentatrici presentano, i fiorelli fiorellano e le ballerine ballano anche se hanno 83 anni. Mi colpisce quest’affermazione perché arriva nel momento in cui sto leggendo la biografia intellettuale di Jorge Mario Bergoglio dove Massimo Borghesi spiega che la capacità di Papa Francesco di parlare al mondo globalizzato non è dovuto al fatto che porta le scarpe nere e non rosse e che abita a Santa Marta e non nei Palazzi Vaticani, ma a un pensiero che merita di essere studiato come avvenne per Wojtyla e Ratzinger. Solo la miopia europeista e occidentalista può commettere l’errore di delegittimare un pontefice – e un intero continente – senza alcuno sforzo di documentazione e di approfondimento credendo che il meccanismo di selezione di una società bimillenaria come la Chiesa Cattolica possa permettersi di avere un capo privo di retroterra culturale e di un’esperienza ecclesiale degna di nota. Per arrivare in cima, insomma, bisogna essere competenti e professionali in ogni campo: a Sanremo e nella Chiesa Cattolica, nel gioco del calcio e in borsa. Non si capisce pertanto per quale stranissima eccezione questa regola ovvia ed universale non dovrebbe valere per la politica. Perché in Italia – e solo in Italia – il fatto di non essere un politico di professione è un motivo per eleggere qualcuno invece che di rispedirlo a casa, come farebbe non solo qualunque azienda ma come fa ciascuno di noi anche solo quando scopre che il personal trainer che gli fa scendere la ciccia in palestra non ha né titoli né esperienza?
Credo che a noi italiani accada di non avere ancora del tutto elaborato il lutto di tangentopoli dove un’intera generazione di politici è stata mandata in carcere non perché era “politica” ma perché “non era stata politica” fino al punto di risolvere anche la questione del finanziamento dei partiti. Guardiamoci i due minuti del video qui sotto in cui Bettino Craxi dice profeticamente che la questione sociale del secolo è quello dell’immigrazione la cui causa era, ed è, l’enorme disuguaglianza di ricchezza che c’è nel mondo. Queste parole sono del 14 febbraio 1992 e Mario Chiesa veniva messo in carcere il 17 febbraio 1992, cioè tre giorni dopo: così iniziava “Mani pulite” che avrebbe travolto tutti. Anche Craxi. Che meritava di essere travolto per il sistema di tangentopoli ma che per tantissime altre cose volava alto come le aquile. Come faccio a dire che non abbiamo ancora elaborato il lutto di un fatto accaduto più di 25 anni fa? Perché a parlar bene di Craxi, anche solo a dire una cosa ovvia come quella per cui ha fatto cose giuste oltre che cose sbagliate, devo vincermi perché mi prende la paura e vengo assalito dalle litanie del “Che cosa mi succederà adesso? Quante me ne diranno?” ma dobbiamo vincerci e fare tutti insieme un passo in avanti. La politica non è meno importante di Sanremo e se vogliamo che il nostro Paese smetta di essere colonizzato dobbiamo chiedere ai nostri politici di essere competenti in politica: non basta essere ingegneri per risolvere il problema dei trasporti, bisogna essere politici. Perché saper convincere il paese della giustezza di una soluzione possibile è molto più difficile che costruire un aereo o un treno. E per questo – udite udite – è giusto che il politico apicale prenda più soldi di un ingegnere apicale. Ma possiamo chiedere competenza ai politici solo se prima siamo competenti noi come elettori: elettori all’altezza che vanno in cabina per scegliere politici all’altezza. Almeno come ha fatto Baglioni per Sanremo.

https://www.youtube.com/watch?v=18xhpyeLFJs&feature=youtu.be