Articoli / Blog | 31 Gennaio 2018

METRO – Scappare dal rancore? Sì, forse si può

Secondo il Censis, il rancore sta diventando una delle note caratteristiche dell’Italia. Eravamo il paese dove tutto si aggiustava, quello delle convergenze parallele, la nazione dove ogni accordo era non solo sempre possibile ma doveroso, dove le uniche affermazioni da bandire erano quelle assolute e tassative perché il modo di comporre il conflitto si trovava sempre, ed ora invece siamo quelli che si arrabbiano. Non credo in una mutazione genetica del nostro carattere. Penso invece che se quattro amici portano a braccia un pianoforte lungo una rampa di scale, stringono i denti, perdono la voglia di parlare, e al minimo scossone danno la colpa agli altri tre che stanno facendo un cattivo lavoro, che si stanno sfilando e che lasciano tutta la fatica agli altri. È evidente a tutti cioè, che non è cambiato il loro carattere o che è andata in crisi la loro amicizia: il problema è, semplicemente, che il pianoforte è pesante, tremendamente pesante, e in quattro, a mano, non si riesce a portare. Fuori di metafora, la radice del nostro rancore si chiama crisi economica che per la gente qualsiasi è ancora molto dura e pesante. Nello specifico, secondo il Censis, ciò che crea rancore è, tra le altre cose, non aver distribuito a tutti il dividendo della ripresa economica, il blocco della mobilità sociale, il declassamento. Lavoriamo su questo – cioè “mettiamo giù il pianoforte” – e torneremo ad essere un paese sereno.

Tratto da Metro