Articoli / Blog | 19 Gennaio 2018

MIO Anno III n. 3/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – La cura è un atto di amore

Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù

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Caro don Mauro, 
ho visto il commovente commiato di Marina Ripa di Meana. In quel video sottolineava il fatto che, essendo determinata a finire i suoi giorni senza ulteriori sofferenze, era decisa ad andare in Svizzera per il suicidio assistito ma poi aveva appreso che in Italia è possibile usufruire della sedazione profonda. Lei che ne pensa? A me è sembrata una testimonianza coraggiosa per una donna che, abituata a mostrarsi elegante, non ha esitato a farsi vedere fragile, sfiancata dalla malattia. (Luca, Bologna)

Carissimo Luca, 
Marina Ripa di Meana è una persona di cui ci ricorderemo tutti. Il video mi ha colpito perché Marina, non potendo comunicare da sola, ha chiesto l’aiuto della Coscioni. In quella scena ho ritrovato un grande insegnamento cristiano: non vale il dolore in se stesso ma vale se aiuta ad aprirsi all’amore e al coraggio dell’aiuto reciproco; bellissimo quando Marina, per giustificare la scelta della Coscioni come lettrice del suo messaggio dice “perché mi fido di lei”. La fiducia e l’amore che uniscono e danno parola a chi non ce l’ha più, sono cristiane. La verità dell’amore è un dono di tutti, per tutti. Importante poi sottolineare, come ha fatto il presidente dei medici palliativisti ad Avvenire, che la sedazione profonda non è eutanasia: la sedazione palliativa non provoca mai la morte. È un atto di cura, il cui obiettivo è esclusivamente calmare il dolore quando la persona è giunta naturalmente al termine della vita e i farmaci non hanno più effetto contro la sofferenza.