Mercoledì 17 gennaio – Mauro Leonardi
Commento al vangelo (Mc 3,1-6) del 17 gennaio 2018, mercoledì della II domenica del Tempo Ordinario, di Mauro Leonardi
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Nel Vangelo ci sono due categorie di persone parlizzate: l’uomo che a causa di una malattia non può muovere la mano ed i farisei che “stanno a vedere”, fermi, sicuri con il piglio di chi guarda gli altri dall’alto verso il basso, e che cercano il modo in cui trarre in inganno Gesù per accusarlo. La parilisi della malattia e dello spirito si oppongono. A rompere queste diverse immobilità è sempre Gesù: che da una parte tende una mano e guarisce, dall’altra, rattristato per la durezza dei cuori dei farisei, sottolinea che i valori non sono “massimi sistemi” su cui parlare e alambiccarsi ma vite. E noi possiamo e dobbiamo salvare vite, dare amore. Il sabato più degli altri giorni.