
Martedì 26 dicembre – Stefania Perna
Commento al vangelo di martedì 26 dicembre 2017 di Stefania Perna, una lettrice del blog. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
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“Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.” (Mt 10, 17-22)
E’ tutta la qui la difficoltà della nostra fede.
Credere che in ogni ora il Signore ci dà quello che ci serve.
Provvidenza continua. E provvidenza di un Padre.
Anche se intorno tutto è morte.
“Il fratello farà morire…i figli si alzeranno ad accusare e uccideranno…”
Uno scenario tremendo. Ma Dio non è fuori, ma dentro di noi.
Misteriosa presenza dello Spirito. Che parla in noi.
Che supplica per noi, nelle nostre stentate preghiere.
Anche quando non sappiamo neppure cosa sia bene domandare.
Ci crederemo sino alla fine?
“Chi avrà perseverato fino alla fine, sarà salvo”.
“Nella vita interiore, come nell’amore umano, è necessario essere perseverante. Si, devi meditare molte volte gli stessi argomenti, insistendo fino a scoprire una nuova America. E come mai, non avevo visto prima questa cosa così chiara? ti domanderai con sorpresa. Semplicemente perché a volte siamo come le pietre che lasciano scorrere l’acqua senza assorbirne neanche una goccia. Pertanto è necessario tornare a riflettere sulla stessa cosa-che non è mai la stessa!- per impregnarci delle benedizioni di Dio.” (San Escrivà, Forgia 540)