MIO Anno II n. 50/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Bullismo, non lasciamoli soli
Mauro Leonardi (Como, 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù
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Caro don Mauro,
sono la nonna di una bambina vittima di bullismo a scuola. Leggo spaventatissima ogni giorno notizie di ragazzi e adolescenti che si suicidano a causa di queste aggressioni. Adesso col computer e i telefonini queste violenze sono ancora più invasive e crudeli. La mia Giorgia è sempre più taciturna e triste. I genitori lavorano e anche volendo non possono starle dietro come vorrebbero. Cosa posso fare ancora per mia nipote? Perché i giovani di oggi sono così aggressivi e violenti? Ho bisogno di un consiglio è di una parola di conforto. (Marisa, Pavia)
Cara Marisa,
sei una nonna speciale. Hai ragione ad essere preoccupata per Giorgia perché il bullismo ed il cyberbullusmo sono fenomeni in crescita le cui conseguenze sono spesso sottovalutate e purtroppo i casi di suicidio sono quelli che fanno riaccendere tragicamente i riflettori su questi episodi di violenza dilagante, ma solo per un istante. Quello che devi fare, Marisa, è non lasciare tua nipote sola. Dì ai tuoi figli di parlare ai professori e alla preside di quanto accade e di non sottovalutare la sua tristezza. Oltretutto spesso i ragazzi protagonisti del bullismo hanno a loro volta bisogno di un aiuto medico urgente. Non credo che i giovani di oggi siano più violenti di quelli di ieri: conosco ragazzi stupendi. Penso solo che oggi la tecnologia abbia reso ogni comunicazione più facile e quindi che le cose brutte si vengono a sapere di più e prima: perché, si sa, il bene è più silenzioso del male. E con questo non voglio demonizzare la tecnologia ma solo il suo uso indiscriminato e sbagliato.