Articoli / Blog | 13 Dicembre 2017

METRO – Perché Natale è la festa dell’inclusione

Natale è la storia di una Famiglia che non trova alloggio e che però accoglie tutti: pastori, Re Magi, stranieri, vecchi e fanciulli. Natale ci dice che l’inclusione è l’unica strada possibile. Ma deve essere un’inclusione pensata, meditata. Un discernimento politico, nazionale e internazionale, ma anche di cuore, etico e morale, dove soccorso, rispetto, dialogo, identità e interculturalità possano essere coniugate in modo armonico ed efficace. Maria e Giuseppe ci insegnano ad affrontare le difficoltà senza paura, certi della propria identità e nel rispetto della legge: si sottopongono al censimento che per i Giudei era una vergogna perché era la legge, ma sapendo chi sono e interrogandosi sulla diversità e sulla molteplicità delle persone che si accostavano al Figlio. Tutti questi valori sono nel midollo dell’ Occidente e se questa parola – Occidente – ha ancora senso per noi è importante non abdicare alle feste del Natale. Un regalo non dobbiamo fare al terrorismo: quello di sacrificargli la nostra libertà facendogli vincere la battaglia della paura, del terrore appunto. Come scrisse Antoine Leiris all’indomani del Bataclan “sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto dell’Isis quello che è.” Loro vorrebbero che noi avessimo paura, che guardassimo attorno a noi con diffidenza, che sacrificassimo la libertà per la sicurezza. Ma la loro è una battaglia persa.

Tratto da Metro