
Mercoledì 13 dicembre – Eliseo Del Deserto
Pubblichiamo il commento al Vangelo (Mt 11, 28-30) di Eliseo del Deserto, un lettore del blog. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
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Caro amico,
che ti ritrovi stanco e affaticato, ti dedico le parole di questo Vangelo. Cosa c’è da aggiungere di più. Gesù qui dice già tutto. Ti serve solo qualcuno che ti regali questi pochi versetti, qualcuno che te li doni con tutto l’amore che può. Che ti dica: “Sono tuoi! Queste parole di Gesù sono per te!”
Lo so, la vita a volte è pesante, non è affatto leggera. I pesi che dobbiamo portare ci schiacciano. Liquidarti con un “pregherò per te”, “il Signore ti aiuterà”, talvolta è insufficiente. Vorrei essere quel volto di cui hai bisogno, vorrei poterti dare quel consiglio, quell’aiuto concreto che ti serve ora per alleggerirti.
Vorrei che tu credessi che questo Vangelo, non l’ha detto un uomo morto in croce circa duemila anni fa, un filosofo del passato da citare per fare qualche post ad effetto sui social. È Gesù, vivo, che adesso ti dice: “Io ti ristorerò, io ti solleverò.”
A volte il lievito potrebbe sembrare qualcosa di inanimato, invece il lievito vive, trasforma le farina con il quale viene impastato, la fa fermentare. Così questo Vangelo: sembrano solo parole, ma sono parole vive che a contatto con il tuo cuore, con la tua vita, con la situazione che ti opprime, possono operare una trasformazione.
Gesù non è un affresco, un reperto di archeologia. Gesù è vivo.
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.” Signore, oggi ancora una volta torno da Te e insieme a me ti porto il cuore di chi sta leggendo ciò che ho scritto, ti chiedo pace e consolazione per ciascuno di loro. Che la tua gioia sia la nostra forza. Amen!